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Brasile – Export di aprile in forte crescita secondo i dati CeCafé

Fatturato in flessione per effetto del calo dei prezzi. Le vendite all’estero di arabica differenziati nei primi 4 mesi dell’anno raggiungono il milione e mezzo di sacchi, per un prezzo medio superiore a quello del caffè torrefatto e solubile

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MILANO – Export brasiliano in forte ripresa durante il mese di aprile. Secondo i dati contenuti nel bollettino del Consiglio degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé), le esportazioni di caffè in tutte le forme del primo produttore mondiale sono cresciute complessivamente del 34,4%. Questo rispetto allo stesso mese del 2012, per un totale di 2.694.183 sacchi da 60 kg.

Cecafé dà altri dati nel dettaglio

A tale incremento a volume fa riscontro un calo a valore dell’1,5%, con introiti pari a 480,561 milioni di dollari, per un prezzo medio di 178,37 dollari/sacco.

Contro i 243,39 dollari/sacco di aprile 2012 e i 251,84 dello stesso mese del 2011. A marzo 2013 l’export è stato di 2.562.465 sacchi.

Le esportazioni di caffè verde analizzate da Cecafé

Queste raggiungono quota 2.408.596 sacchi (+37,2%), di cui 2.298.628 sacchi di arabica (+32,5%) e 109.968 di robusta (+450%).

Le vendite all’estero di caffè trasformato segnano un +14,2% per un totale di 285.587 sacchi costituiti da 277.985 sacchi di solubile (+12,6%) e 7.602 sacchi di torrefatto (+142,4%).

Gennaio – aprile

L’export totale nel periodo gennaio-aprile 2013 si attesta poco al di sopra dei 10 milioni di sacchi, più esattamente a 10.014.482 sacchi. In crescita del 16% rispetto allo stesso lasso temporale del 2012.

Tale volume rimane inferiore di quasi un milione di sacchi al dato record di 10.989.987 sacchi. Lo stesso registrato nei primi 4 mesi del 2011.

A valore si riscontra tuttavia una contrazione del 14,6%

Con introiti per 1,892 miliardi di dollari, contro 2,215 miliardi di dollari nel 2012.

Il prezzo medio per sacco è sceso a 188,90 dollari. Quindi pari al 26,4% in meno rispetto ai 256,67 dollari del pari periodo dell’anno scorso.

L’export di verde è risultato pari 8.935.653 sacchi (+16,4%), di cui 8.689.333 di arabica (+16%) e 246.320 di robusta (+30%).

L’export di caffè trasformato

Raggiunge un totale di 1.078.829 sacchi (+13,4%), di cui 1.065.947 sacchi di solubile (+13,9%) e 12.882 di robusta (-16,5%).

L’export di caffè verde (prezzo fob) totalizza 1,674 miliardi di dollari di introiti. Cioè pari a una quota dell’88,5% del totale a valore delle esportazioni in tutte le forme. Per un prezzo medio di 187,40 dollari/sacco.

Gli arabica costituiscono il 97,7% del totale a valore dell’export di caffè verde

Per complessivi 1,639 miliardi di dollari. Ben 362, 65 milioni di dollari (il 19,2% a valore) giungono dalle esportazioni di arabica “differenziati” (biologici, certificati speciali).

Queste sono state pari a circa 1,53 milioni di sacchi, per un prezzo medio di 237,43 dollari/sacco, contro 178,18 dollari per gli arabica naturali.

Cecafè. I dati su solubile e torrefatto

Costituiscono l’11,5% del totale a valore dell’export in tutte le forme, pari a 217,2 milioni di dollari, per un prezzo medio di 201,34 dollari.

È interessante osservare come il prezzo medio del caffè verde differenziato sia superiore di quasi il 18% a quello del caffè trasformato.

Aggiungiamo che il prezzo medio dei robusta conillon differenziati è stimato in 174,16 dollari. Quindi non lontano dunque da quello degli arabica naturali.

Rispetto alle destinazioni prevalgono i paesi importatori tradizionali (81,27% del totale) verso i quali sono stati esportati 8.138.587 sacchi (+16% rispetto al 2012) di caffè in tutte le forme.

Di cui 7.433.123 sacchi di arabica (+16,5%), 197.445 (+26,2%) di robusta, ben 495.756 sacchi di solubile (+6,8%) e 12.263 sacchi di caffè torrefatto (-15,5%).

Verso i paesi importatori emergenti

Sono stati esportati 1.295.049 sacchi (12,93% del totale). Con un incremento del 28% sul 2012. Netta, anche in questo caso, la prevalenza degli arabica (898.315 sacchi), il cui export cresce del 27,5%. Le esportazioni di solubile si attestano a 385.229 sacchi (+28%).

In calo (-9,4%) le vendite verso gli altri paesi produttori. Pari a 196.811 sacchi (1,97% del totale), di cui 114.396 di solubile (+10,1%).

L’export verso gli altri mercati è stato di 384.035 sacchi (3,83%), pressoché invariato sull’anno precedente.

Gli Usa rimangono il principale paese di destinazione con 1.973.226 sacchi (+27,79%) davanti alla Germania con 1.760.734 sacchi (+6,9%)

Fortissimo l’incremento degli imbarchi verso il Giappone

Un Paese che ha importato dal Brasile 1.010.393 sacchi, contro i 609.216 sacchi dei primi 4 mesi del 2012 (+65,85%). Superando così l’Italia, verso la quale sono stati esportati 932.898 sacchi (+4,66%).

L’Ue si conferma il massimo mercato di esportazione per il caffè brasiliano

Con una quota a valore del 49%, cui corrispondono oltre 928 milioni di dollari.

Maggio 2012 – aprile 2013

Le esportazioni in tutte le forme negli ultimi 12 mesi disponibili (maggio 2012-aprile 2013) sono state in totale di 29.715.797 sacchi.

Per un valore di poco superiore ai 6 miliardi di dollari. L’export di caffè verde è stato pari a 26,2 milioni di sacchi, di cui 25 milioni circa di arabica.

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