domenica 22 Dicembre 2024
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Brasile: Espírito Santo, la peggior siccità da 50 anni

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MILANO – Il meteo brasiliano sorride ai produttori di caffè Arabica, un po’ meno a quelli di robusta. Le piogge arrivate (in parziale ritardo), nelle ultime settimane, in buona parte della cintura degli arabica, hanno consolidato l’eccezionale fioritura principale. Secondo Williams Ferreira, di Embrapa/Epamig, le ulteriori precipitazioni previste per la seconda metà del mese favoriranno una seconda fioritura.

Nonostante l’evoluzione recente abbia, in parte, mitigato le temperature, il clima attuale – tuttora caldo -potrebbe favorire il proliferare dei parassiti, per cui è opportuno che i coltivatori mantengano alte le difese agronomiche, sostiene Ferreira.

Quale l’evoluzione attesa per dicembre?

Il Minas Gerais, massimo stato produttore degli arabica, presenterà valori delle precipitazioni in linea con le medie o superiori alla norma, con la sola eccezione delle aree del nord-est (Norte de Minas, ed estremo nord di Jequitinhonha e Mucuri).

Le temperature dovrebbe mantenersi entro le medie del periodo, con possibili anomalie positive nella sola area occidentale del Triângulo Mineiro.

Le previsioni a lungo raggio indicano come probabile la continuazione di un regime di precipitazioni superiori alla media anche a gennaio e febbraio.

Diversa la situazione in Espírito Santo. Il massimo stato produttore di robusta del Brasile si trova a far fronte alla “peggiore siccità degli ultimi 50 anni”, secondo i media specializzati.

Nella regione di Rio Bananal, nel nord dello stato, i produttori stimano, per il raccolto di robusta, perdite nell’ordine del 70%.

La situazione si è aggravata a seguito del divieto di irrigazione imposto dalle autorità locali, che hanno minacciato la sospensione della fornitura idrica alla popolazione, in caso di mancato rispetto della misura da parte dei coltivatori. Oltre il 70% delle piantagioni di questo stato sono irrigate.

Stando a un bilancio provvisorio del governo dell’Espírito Santo, i danni causati dalla siccità all’agricoltura sarebbero nell’ordine dei 300 milioni di euro, di cui oltre 200 nel settore del caffè.

Incaper (l’Istituto statale di ricerca, assistenza tecnica e supporto rurale) diffonderà le prime proiezioni sul prossimo raccolto appena a gennaio, ma anticipa sin d’ora “perdite molto significative”.

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