MILANO – A quanto ammonta realmente il raccolto di caffè di quest’anno di quest’anno in Brasile? In queste ultime settimane abbiamo presentato – nei nostri commenti e nelle nostre analisi – cifre e stime delle principali fonti pubbliche e private. Compresa la nuova stima ufficiale di Conab, diffusa martedì scorso. Proviamo a fare un riepilogo. Conab ha rivisto al ribasso la sua previsione sul raccolto brasiliano 2022/23 di oltre 3 milioni di sacchi, portandola a 50,38 milioni.
Questa cifra è di gran lunga al di sotto di quelle che circolano tra gli addetti ai lavori. Safras & Mercado, autorevole analista brasiliano, pur abbassando in misura simile la sua stima, prevede un volume produttivo ben superiore, pari a 58,2 milioni di sacchi.
Nel suo report di giugno, il dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda) ipotizzava, per quest’anno, un raccolto da 64,3 milioni di sacchi. Vedremo se e quanto la stima sarà modificata nel prossimo report, che sarà divulgato a dicembre.
Rabobank, nonostante il crescente pessimismo, continua a prevedere un raccolto di 63,2 milioni di sacchi. Simile il responso di un panel di analisti e trader intervistati da Reuters, che indica una media delle risposte pari a 63 milioni di sacchi.
StoneX, un’eminente società di servizi e analisi finanziaria, ha ridimensionato anch’essa le stime. Ma si aspetta, nonostante tutto, un raccolto di 58,9 milioni di sacchi.
A chi credere? Quello della sottovalutazione dei raccolti da parte di Conab è un problema annoso, legato anche alle forti pressioni che questa agenzia del ministero dell’agricoltura, in quanto istituzione pubblica, subisce tradizionalmente dalle potenti lobby dei produttori, che cercano sempre di ridimensionare le aspettative del mercato per sostenere i prezzi.
Un modo per giocare al rialzo sui prezzi, insomma. Da alcuni anni, Conab si è impegnata a rendere le sue stime, che sono probabilmente tra le più complete in termini documentazione, maggiormente realistiche. Ma il traguardo è ancora lontano.
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