MILANO – Nonostante la drastica frenata dell’ultimo trimestre, il Brasile chiude l’anno solare 2019 con un dato storico dell’export: 40,6 milioni di sacchi di caffè in tutte le forme venduti, nell’arco dei 12 mesi trascorsi, sui mercati di tutto il mondo, pari a un incremento del 13,9% rispetto al 2018. Diminuisce invece (-1,1%) il dato a valore, che si attesta poco al di sotto dei 5,1 miliardi di dollari.
Esportiamo il nostro caffè in 128 paesi – scrive nell’introduzione del report mensile di Cecafé il presidente Nelson Carvalhaes – “e il paese si sta preparando a far fronte alla crescente domanda globale, che presenta grandi margini di crescita per gli anni a venire”.
Intanto, l’export mensile segna a dicembre il terzo stop consecutivo (-25,1%), rispecchiando il forte calo produttivo della stagione 2019/20.
Le esportazioni in tutte le forme scendono a poco meno di 3 milioni di sacchi, di cui 2,69 di caffè verde (-25,9%).
Alla brusca caduta degli arabica (-32,1%) fa riscontro un eccezionale incremento dei robusta (+102,6%).
In flessione (-17,4%) anche le vendite all’estero di caffè trasformato (prevalentemente
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