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sabato 02 Novembre 2024
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Brasile: cresce l’attesa per le prime stime. In ripresa l’export vietnamita

Istituzioni e privati al lavoro nelle aree di produzione per realizzare le indagini sul campo. A dicembre i primi risultati. Per la stima ufficiale CONAB sarà necessario attendere sino a metà gennaio

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MILANO – Ancora pioggia sul cinturone del caffè brasiliano. I bollettini meteo diffusi ieri indicano che alcune aree hanno ricevuto, nei giorni scorsi, tra i 10 e i 45 mm di precipitazioni.

E le previsioni di Somar Meteorologia evidenziano l’arrivo imminente di un nuovo fronte freddo. Sono attese piogge, di qui a domenica, in San Paolo, Minas Gerais ed Espírito Santo.

All’inizio della prossima settimana, i fenomeni si sposteranno sullo stato di Bahia. Gli sviluppi favorevoli del meteo nelle ultime settimane migliorano le prospettive per il nuovo raccolto.

Ma rimangono da valutare i danni irreversibili arrecati, in alcune regioni, dalla siccità dei mesi trascorsi.

Non va sottovalutato poi l’impatto della prevalente ciclicità negativa nelle aree degli arabica, anche se le buone cure agricole, favorite dai prezzi in ripresa, dovrebbero limitarne le conseguenze.

Istituzioni e privati hanno intanto avviato le indagini sul campo finalizzate alle stime preliminari sul prossimo raccolto.

Dal prossimo mese i risultati.

Per i dati della prima stima ufficiale CONAB sulla produzione 2017/18 bisognerà attendere invece sino al 17 gennaio.

Il 14 dicembre verrà resa nota intanto la quarta stima relativa al 2016/17.

Due giorni più tardi, il 16 dicembre, USDA pubblicherà la seconda circolare semestrale 2016, con i dati ufficiali su produzione, commercio e consumi a livello mondiale.

Fundação Procafé (al solito) pessimista

Previsioni pessimistiche giungono, sin d’ora, Fundação Procafé. L’istituto di ricerca brasiliano ritiene che siccità, stress vegetativo degli arbusti e potature limiteranno fortemente il potenziale di raccolto del prossimo anno.

E prevede, di conseguenza, una flessione produttiva superiore al 20%: il raccolto 2017/18 scenderebbe a 39 milioni di sacchi dai 49,6 stimati da CONAB per 2016/17.

Una valutazione da prendere – come sempre – con il beneficio di inventario, vista la propensione costante di Procafé a sottostimare i raccolti, per fare il gioco delle organizzazioni dei produttori.

Export vietnamita in ripresa

Dal Brasile al Vietnam, dove le operazioni di raccolta sono entrante nel vivo. Si intensificano anche gli imbarchi.

Secondo le proiezioni dell’Ufficio Generale di Statistica, l’export di novembre potrebbe risalire a 2 milioni di sacchi: un incremento del 16,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Tale dato, se confermato, porterebbe il totale, nei primi 11 mesi del 2016, a 27,33 milioni di sacchi.

Prima Giornata del Caffè

Il governo di Hanoi ha annunciato intanto l’istituzione della Giornata del Caffè del Vietnam.

La ricorrenza verrà festeggiata, ogni 10 dicembre, a partire da quest’anno.

La data prescelta coincide con l’anniversario della visita che l’allora presidente Ho Chi Minh fece, nel 1961, alla piantagione di caffè di Dong Hieu, nella provincia di Nghe An.

In calendario, nella prima giornata, varie iniziative culturali e commerciali, che coinvolgeranno istituzioni pubbliche e aziende private.

PIL USA spinge i mercati al ribasso

Forti ribassi su entrambi i mercati del caffè nella giornata di martedì. L’ICE Arabica è arretrato di 360 punti terminando la giornata a 153,05 centesimi.

L’Ice Robusta ha chiuso a 2.046 dollari, in ribasso di 32 dollari rispetto a lunedì.

A mettere i prezzi sotto pressione, il dollaro in forte ripresa, dopo la pubblicazione dei nuovi dati sul PIL statunitense.

Secondo il Dipartimento del Commercio la crescita è stata, nel terzo trimestre, del 3,2%, contro il 2,9% atteso.

Si tratterebbe (il dato è ancora provvisorio) del massimo incremento degli ultimi 3 anni.

Nel secondo trimestre, il dato era cresciuto dell’1,4%; nei primi 3 mesi dell’anno dello 0,8%.

A giudizio degli analisti, la buona performance rende ancora più probabile un rialzo dei tassi da parte della FED entro la fine dell’anno.

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