MILANO – La terza stima ufficiale Conab – resa pubblica martedì pomeriggio – dà ragione alle Cassandre che, nel corso dell’estate, con l’avanzare delle operazioni di raccolta, avevano ipotizzato un ridimensionamento ulteriore delle aspettative produttive per l’annata attuale.
Dopo la terza indagine sul campo – compiuta durante il mese di agosto, a raccolto in pieno corso – l’agenzia per l’approvvigionamento agricolo del minagricoltura di Brasilia ha tagliato le cifre sul raccolto 2015/16 di oltre 2,1 milioni di sacchi.
Risultato: Conab quantifica ora la produzione brasiliana in 42,15 milioni di sacchi. Un dato inferiore del 7% ai 45,34 milioni del raccolto dell’anno scorso, non lontano dai numeri ipotizzati dall’indagine sul campo svolta da Fundação Procafé, per conto del Cnc, nei primi mesi del 2015. La produttività scende a 21,84 sacchi/ha (- 6,2%).
Sul dato incidono, in primo luogo, le previsioni più pessimistiche per i due principali stati produttori: Minas Gerais (arabica) ed Espírito Santo (conilon).
Il raccolto di arabica è stimato in 31,295 milioni di sacchi (74,2% della produzione totale), in calo del 3,1%. La produttività su scala nazionale diminuisce del 2,6% fermandosi a 20,90 sacchi/ha, contro i 21,45 del 2014/15.
Ma è la produzione di robusta a subire la flessione più marcata: un -16,7%, che fa scendere il raccolto brasiliano di conilon a 10,85 milioni di sacchi, contro il dato record di oltre 13 milioni registrato l’annata scorsa. La produttività segna un calo del 15,1% e risulta pari a poco più di 25 sacchi/ha.
Rispetto al report di maggio, le stime sui raccolti di arabica e robusta subiscono una correzione al ribasso rispettivamente del 4,9% e del 4,3%.
In Minas Gerais, le precipitazioni dell’ultimo trimestre 2014 – ben distribuite e alternate a periodi di sole – hanno favorito l’applicazione dei fertilizzanti e dei prodotti di difesa fitosanitaria. La fioritura è iniziata ad agosto ed è proseguita sino alla prima settimana di dicembre, concentrandosi tra fine ottobre e inizio novembre.
I coltivatori hanno eseguito interventi importanti di potatura sulle piante più provate, ma hanno cercato, in generale, di conservare gli arbusti con un ragionevole potenziale produttivo, a fronte delle buone aspettative di prezzo e della necessità di recuperare le perdite dell’annata precedente.
La forte siccità occorsa a gennaio, accompagnata da temperature elevate, ha lasciato il segno, nonostante il successivo ritorno delle piogge a partire da febbraio, con un regime di precipitazioni normale per il resto del primo semestre.
La maturazione non uniforme, l’inizio ritardato delle operazioni di raccolta, la maggior percentuale di frutti non maturi, il rendimento inferiore alle attese, con chicchi di crivello medio più basso, la più prolungata permanenza sul terreno dei frutti, per i ritardi causati a inizio raccolta dal maltempo, sono tutti fattori destinati a incidere negativamente sulla quantità e qualità del caffè prodotto.
Il raccolto del Minas Gerais è stato di 21,86 milioni di sacchi, in calo del 3,5% sull’annata precedente. Da osservare che la stima di giugno aveva ipotizzato addirittura un incremento della produzione di questo stato.
Va anche notato che la produttività diminuisce soltanto dello 0,7%, riflettendo una parziale contrazione delle aree coltivate.
Nel Sul de Minas e Centro-Oeste, la produzione sarà di 10,25 milioni di sacchi, pari al 5,1% in meno rispetto al raccolto dell’anno scorso e oltre un quarto (-25,7%) al di sotto del raccolto record del 2012.
L’area produttiva subisce un calo del 5,3% scendendo a 474.611 ettari, a fronte di un’espansione del 19,2% delle aree in formazione o rinnovo. La produttività è addirittura in lieve crescita (+0,2%) rispetto al 2014.
Il Cerrado Mineiro (Triângulo, Alto Paranaíba e Noroeste) è la regione che registra la flessione più accentuata (-26,6%) risentendo, oltre che della ciclicità negativa, del ridursi delle superfici produttive (-2,1%) e della siccità intervenuta a cavallo dell’anno: circa 25 giorni tra dicembre e gennaio, caratterizzati anche da temperature molto elevate, che hanno aggravato i danni subiti dalle colture nell’arco del 2014, accrescendo considerevolmente la percentuale di raccolto costituita da chicchi di crivello più piccolo.
La produzione è stimata in 4,23 milioni di sacchi, con un indice di produttività di 24,80 sacchi/ha, inferiore del 25% a quello dell’anno scorso.
La ciclicità positiva spinge invece al rialzo la produzione della Zona da Mata Mineira (Zona da Mata, Rio Doce e Central), dove il raccolto è in crescita del 26,4% a 6,7 milioni, per una produttività di 23,25 sacchi ettaro (+24,7%).
Anche in questa regione, nonostante i volumi in forte crescita, la siccità di inizio estate ha limitato il potenziale produttivo.
Infine, Norte de Minas, Jequitinhonha e Mucuri subiscono un calo del 13%, con un raccolto di circa 670 mila sacchi.
Andamenti opposti per le due varietà di caffè nell’Espírito Santo, dove la produzione si riduce di oltre 2,4 milioni di sacchi (-19%) fermandosi a 10,38 milioni.
Il raccolto di conilon (di cui questo stato è il massimo produttore brasiliano) è in calo di circa un quarto (-25,2%) dai massimi dell’anno scorso e scende a 7,44 milioni di sacchi, principalmente per effetto delle condizioni climatiche sfavorevoli dello scorso anno (siccità e venti freddi invernali).
Quello di arabica cresce invece del 2,9% risalendo a 2,94 milioni di sacchi, pur risultando ora inferiore a quanto previsto dalle stime precedenti.
Anno di ciclicità negativa anche nel San Paolo (secondo stato produttore di arabica), dove il raccolto è quantificato in 3,83 milioni di sacchi (-16,4%), invariato rispetto alla stima di giugno.
Bahia scende a 2,35 milioni di sacchi (-1,1%). In calo gli arabica (-12,7%), mentre cresce la produzione di robusta (+13,8%), grazie al buon andamento della regione dell’Atlantico.
In forte ripresa (+116,6%), dopo i gravi problemi climatici dell’anno passato, il Paraná, dove la produzione risale a 1,21 milioni di sacchi. Positivo anche l’andamento in Rondônia, con un raccolto di 1,73 milioni di sacchi, maggiore dell’11,7% rispetto a quello dell’anno scorso.