MILANO – Conab taglia di quasi 2 milioni di sacchi le sue previsioni sul raccolto brasiliano di quest’anno. Nella sua terza stima ufficiale – fondata su un’indagine sul campo svolta a cavallo tra agosto e settembre, a operazioni di raccolta in buona parte già concluse – l’agenzia specializzata del ministero dell’agricoltura quantifica ora la produzione 2021/22 in 46,88 milioni di sacchi. Un calo del 25,7% rispetto al raccolto record di 63,08 milioni dell’anno scorso.
La produttività scende a 26 sacchi/ettaro: il 22,2% in meno rispetto al dato, anche questo da record, di 33,5 sacchi/ha del 2020.
La flessione è motivata in primo luogo dal ricorrere di un’annata negativa nel ciclo biennale degli arabica. A peggiorare le prospettive la pesante siccità che ha colpito numerose aree del Brasile.
Limitato invece l’impatto delle gelate di giugno e luglio, che si faranno sentire soprattutto sul raccolto dell’anno prossimo.
Si tratta in realtà di un’annata dai due volti. Da un lato, la produzione di arabica precipita a 30,73 milioni di sacchi: un volume inferiore del 36,9% a quello dell’anno scorso. La produttività è a sua volta in calo del 33%, a 21,6 sacchi/ha.
Dall’altro, il raccolto di robusta vola a un nuovo massimo storico di 16,149 milioni di sacchi, con un incremento del 12,8%. La produttività è stimata in 42,9 sacchi/ha, superiore del 10,6% a quella dell’annata scorsa.
L’area totale destinata alla coltura del caffè si attesta – secondo Conab – a 2,214 milioni di ettari, con un’estensione superiore del 2,4% a quella del 2020. L’area produttiva subisce una contrazione del 4,4%, a circa 1,8 milioni di ettari.
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