La seconda stima ufficiale Conab prevede un raccolto brasiliano 2015/16 di 44,28 milioni di sacchi, poco al di sopra del limite minimo del range di previsione della prima stima, diffusa a gennaio.
Tale dato prefigura una flessione produttiva del 2,3% e un calo dell’indice di produttività del 2,1% rispetto al raccolto 2014/15.
Va ribadito che siamo tuttora in presenza di una stima provvisoria, fondata su un’indagine sul campo effettuata a maggio, prima che la stagione di raccolta entrasse nel vivo. Essa sarà dunque passibile di revisioni sostanziali nei mesi a venire. Conab effettuerà due ulteriori ricerche sul campo ad agosto (a raccolto in pieno corso) e a dicembre (a raccolto concluso), in base alle quali verranno elaborate la terza e la quarta stima.
I dati parziali riportati nel documento diffuso ieri ci consentono comunque di compiere, sin d’ora, alcune interessanti considerazioni sull’andamento e sulle aspettative di raccolto nei tre principali stati produttori (Minas Gerais, Espírito Santo e San Paolo), nei quali si osservano, peraltro, dinamiche piuttosto diverse.
Nel Minas Gerais, le precipitazioni scarse e irregolari registrate nell’arco del 2014 hanno fortemente condizionato l’andamento e il potenziale produttivo. La situazione è migliorata nell’ultimo trimestre 2014, con l’intensificarsi delle precipitazioni a partire da fine ottobre e piogge costanti e ben distribuite a novembre e dicembre, che hanno consentito un’efficace applicazione degli input.
La nuova siccità subentrata a gennaio, accompagnata da temperature piuttosto elevate, è stata fortunatamente di durata relativamente breve e la ripresa delle precipitazioni, a partire da febbraio, ha evitato il peggio consentendo il ristabilirsi di condizioni favorevoli nelle ultime fasi del ciclo produttivo.
I modelli meteo attuali indicano un’elevata probabilità di pioggia (complice il fenomeno El Niño) tra giugno e agosto, fatto questo che potrebbe complicare le operazioni di raccolta.
Le piantagioni sono in uno stato vegetativo e fitosanitario buono e la maggiore incidenza di alcune avversità agricole (scolite del caffè, cercospora, bicho mineiro) non ha comunque acuito le problematicità rispetto agli anni passati.
La produzione del Minas Gerais è stimata in 23,64 milioni di sacchi, in crescita del 4,4% sul 2014/15, ma in calo del 14,53% rispetto al raccolto 2013/14. L’incremento sarà reso possibile dal positivo andamento della Zona da Mata e di alcune micro regioni del Sul de Minas, che presentano anch’esse un’inversione della ciclicità biennale e si trovano, di conseguenza, in un’annata positiva.
Il Sul de Minas (Sul e Centro-Oeste) avrà un raccolto di 10,8 milioni di sacchi, sostanzialmente invariato rispetto al 2014, ma in forte calo rispetto alle annate 2013 (-19,12%) e 2012 (-21,69%).
Sul risultato di quest’anno hanno inciso, oltre ai fattori ciclici, le vicissitudini climatiche e gli interventi di potatura. I produttori si attendono comunque un miglioramento della qualità e chicchi di maggiori dimensioni, con la produttività per ettaro in crescita del 4,9%.
Il Cerrado Mineiro (Triângulo, Alto Paranaíba e Noroeste) ha beneficiato, a partire da fine ottobre, di condizioni climatiche propizie, con una buona alternanza di periodi di pioggia e sole.
I circa 25 giorni di siccità e calore intenso a cavallo dell’anno hanno avuto un impatto relativo e il ristabilirsi di condizioni normali ha permesso un eccellente sviluppo vegetativo delle piantagioni.
Il calo produttivo rispetto all’anno passato va dunque imputato, principalmente, al ricorrere del ciclo negativo di raccolto. La produttività media sarà comunque elevatissima (29,61 sacchi/ha)
A sostenere la produzione del Minas Gerais contribuirà soprattutto – come già detto – la Zona da Mata Mineira (Zona da Mata, Rio Dove e Central) dove il ricorrere del ciclo positivo, unito all’espansione delle superfici produttive, farà lievitare il raccolto a 7,07 milioni di sacchi: ben il 33% in più rispetto all’anno scorso.
Il report di Conab avverte, tuttavia, che le prime fasi delle operazioni di raccolta hanno evidenziato una percentuale superiore alla media di drupe immature e di chicchi di piccole dimensioni, a riprova delle condizioni climatiche non ottimali che hanno accompagnato, a tratti, lo sviluppo del raccolto.
Norte de Minas, Jequitinhonha e Mucuri subiranno infine un calo produttivo maggiore del previsto (-5,2%), che riflette i danni arrecati dalla siccità nell’arco dell’anno passato.
Dopo i dati record dell’anno scorso, l’Espírito Santo accuserà quest’anno un forte ridimensionamento (-18%), sul quale inciderà soprattutto il forte calo produttivo (-22%) dei robusta (conilon).
Numerosi i fattori che hanno determinato questa flessione. A cominciare dal calo dei prezzi, che ha indotto numerosi produttori a ridurre input e cure colturali e a intensificare le potature per rafforzare gli arbusti. Il forte vento freddo spirato per giorni nel periodo della fioritura ha causato cadute di fiori e defogliazione delle piante.
La siccità, tra dicembre e febbraio, ha causato infine forte stress idrico e aumentato la vulnerabilità degli arbusti alle avversità.
Più contenuto (-3,9%) il calo produttivo per le piantagioni di arabica, che sono attualmente oggetto di un esteso programma di rinnovo e razionalizzazione produttiva (Programa Renovar Café Arábica).
I problemi climatici durante il periodo della fioritura (tra agosto e settembre) e nel periodo di formazione e maturazione dei frutti (dicembre-febbraio, con oltre un centinaio di giorni senza pioggia, caratterizzati da alte temperature e forte insolazione) hanno lasciato il segno nel San Paolo, dove Conab ha drasticamente ridimensionato le proprie stime rispetto a gennaio e ipotizza ora un calo produttivo del 16,4%
Le difficoltà sopra descritte – unite al ciclo di bassa produttività e alle minori cure agricole prestate in conseguenza del calo dei prezzi – hanno indotto molti produttori a potature drastiche e, in alcuni casi, addirittura allo sradicamento degli arbusti.
Secondo Conab, la situazione è particolarmente preoccupante nell’area di Alta Mogiana de Franca, dove è previsto un calo produttivo nell’ordine del 40% rispetto all’annata trascorsa.
La nostra analisi non sarebbe completa se non ricordassimo, infine, la forte ripresa produttiva del Paraná, dove il prossimo raccolto risalirà a 1,15 milioni di sacchi (+105,9%) compensando le diminuite prospettive produttive in San Paolo.