MILANO – Sarà Roberio Silva, dallo scorso aprile direttore del dipartimento del caffè (Dcaf) presso il ministero dell’agricoltura, il candidato del Brasile alla carica di direttore esecutivo dell’Ico, rimasta vacante dopo le dimissioni di Néstor Osorio e attualmente occupata ad interim dal capo delle operazioni José Sette. Assieme al direttore esecutivo dell’Abic Nathan Herszkowicz, Silva era dato dalla stampa come il principale favorito tra i potenziali candidati brasiliani (vedi Comunicaffè di giovedì scorso, ndr.).
Roberio Silvia è il nuovo candidato come direttore esecutivo dell’Ico
Il fascicolo della candidatura è stato inoltrato dal ministro dell’agricoltura Wagner al ministro delle relazioni estere Antonio Patriota il 5 gennaio scorso, si legge in una nota. Patriota ha esaminato l’incartamento dando quindi il suo assenso al nome proposto da Rossi e assicurando il pieno appoggio del dicastero degli esteri e della diplomazia alla candidatura.
La candidatura sarà notificata entro il termine del 15 marzo alla segreteria dell’Ico. Come già riferito, il Consiglio potrà, se lo riterrà opportuno, costituire un comitato incaricato di vagliare tutte le candidature presentate entro la scadenza suddetta, al fine di selezionare (entro il 30 giugno 2011) un elenco ristretto (short list) di cinque candidati al massimo da invitare alla 107a sessione del Consiglio, in programma a fine settembre.
La nomina
Successivamente alla presentazione delle candidature, il Consiglio procederà alla nomina del nuovo direttore esecutivo, il cui mandato avrà una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque.
“Si tratta di una procedura lunga” ha dichiarato Silva in merito all’iter di designazione, senza sbilanciarsi in alcun commento sugli altri possibili candidati alla carica, come pure sui nomi dei suoi eventuali successori alla direzione del Dcaf. Va da sé che l’influenza del Brasile in seno all’Ico lo rende sin d’ora il favorito numero uno.
Laureato in scienze economiche all’università federale del Minas Gerais, Silva vanta una vastissima esperienza nelle istituzioni nazionali e internazionali del caffè. In particolare è stato segretario generale dell’Acpc (Associazione dei Paesi Produttori di Caffè), il cartello costituito da una trentina di paesi produttori (rappresentanti allora circa l’85% della produzione mondiale) nel 1993.
L’associazione, che aveva sede a Londra, sospese le attività nel gennaio 2002. È stato inoltre segretario generale della federazione brasiliana degli esportatori di caffè (Febec) e segretario esecutivo della camera di commercio estero brasiliana (Camex). In una recente intervista, Silva ha riaffermato la centralità dell’Ico nell’elaborazione delle strategie di sviluppo del settore del caffè su scala globale.