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BRASILE – Siccità mette a rischio il raccolto di arabica

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MILANO – Improvviso cambio di scenario nel mercato del caffè arabica. Il 2013 si era concluso registrando il più lungo ciclo ribassista degli ultimi vent’anni, con New York ai minimi storici da maggio 2007 durante il mese di novembre.

Dopo il parziale recupero abbozzato a dicembre, il contratto C di New York si è rivalutato del 12,4% a gennaio.

Le notizie provenienti dal Brasile hanno prodotto un’ulteriore impennata nella giornata di ieri portando le quotazioni degli arabica ai massimi dallo scorso mese di maggio.

Sull’inversione di trend hanno inciso innanzitutto le prime stime sul raccolto brasiliano 2014/15, diffuse all’inizio del mese, che hanno allontanato la prospettiva di un nuovo bumper crop.

Ma far crescere le tensioni negli ultimi giorni sono stati soprattutto i bollettini meteo giunti dal Brasile, con caldo record a gennaio e problemi di siccità, che hanno causato una vera emergenza idrica in alcune regioni .

Va detto peraltro che non è stato così ovunque. In altre aree del paese, l’andamento climatico è stato nella norma. Nella cintura della soia, ad esempio, il tempo rimane favorevole ed è tuttora atteso un raccolto da record.

Anche le previsioni relative al raccolto di caffè conillon nell’Espírito Santo risultano positive. Per il caffè arabica, le prospettive sono invece meno incoraggianti.

Dtn prevede “temperature superiori al normale e livelli di precipitazioni inferiori alla medie in tutta la coffee belt brasiliana per i prossimi 7 giorni”.

Secondo Celso Oliveira di Somar Meteorologia bisognerà aspettare addirittura un paio di settimane, prima che il tempo cambi e torni a piovere.

Le precipitazioni potrebbero, a quel punto, non bastare più per reintegrare il deficit idrico e riempire i serbatoi in vista della normale stagione secca, che inizia ad aprile.

cafe-do-brasil arabica

La perdurante siccità potrebbe ripercuotersi sullo sviluppo del raccolto di arabica nella fase critica di formazione dei frutti. Gli effetti rischiano di essere accentuati dallo stress delle piante e dalle minori cure ricevute quest’anno in conseguenza del calo dei prezzi.

Anche le aspettative degli analisti e degli addetti ai lavori sono cambiate. Secondo Jack Scoville, vice presidente di Price Futures Group, il mercato potrebbe risalire, in tempi brevi in area 140 centesimi, complici anche le difficoltà in centro America dovute alla ruggine del caffè.

Pessimista anche Sterling Smith di Citigroup: “se la siccità continua le previsioni di un raccolto superiore ai 60 milioni di sacchi andranno definitivamente accantonate” ha dichiarato in un’intervista.

Si teme ora che la siccità possa avere ripercussioni negative in Brasile sulla produzione alimentare e sull’approvvigionamento energetico, in un momento delicato sul piano politico ed economico.

Le elezioni presidenziali sono in programma a inizio ottobre. L’attuale presidente Dilma Rousseff è data tuttora in forte vantaggio nei sondaggi.

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