MILANO – Il Brasile continua a contare i danni delle gelate di luglio, il cui bilancio non è stato per fortuna aggravato dalla nuova ondata di freddo, le cui conseguenze si sono rivelate – perlomeno per il caffè – meno pesanti rispetto a quanto inizialmente paventato. Si segnalano in questi giorni i risultati di un’indagine condotta dal governo del Minas Gerais, massimo stato produttore brasiliano di caffè arabica. Secondo i dati sono quasi 200 i comuni interessati dal gelo: colpito, in qualche misura, oltre l’80% delle coltivazioni.
RR Consultants Rural osserva in un report diffuso martedì che i forti sbalzi di temperatura dell’ultimo mese hanno causato gravi defogliazioni in tutte le aree colpite del Brasile. Rimane poi il problema della siccità.
Le forti piogge della scorsa settimana hanno migliorato un po’ la situazione contribuendo ai ribassi intervenuti sul mercato newyorchese tra venerdì e lunedì: secondo Somar Meteorologia, il livello delle precipitazioni è stato tre volte superiore alle medie stagionali.
Ma l’umidità del suolo rimane molto bassa: appena un terzo di quella normalmente necessaria, stando ai dati di Rural Clima.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.
