MILANO – Le borse del caffè tornano a volare a cavallo del mese, con New York in forte ripresa e Londra ai massimi degli ultimi 4 anni. Otto sedute consecutive al rialzo hanno portato, a metà settimana, l’Ice Robusta a livelli mai raggiunti dal settembre del 2017. Il contratto per scadenza novembre ha chiuso mercoledì 1° settembre a 2.066 dollari per tonnellata: 300 dollari in più (+17%) rispetto a inizio agosto.
Giovedì 2 settembre si è assistito a un parziale ripiegamento, che ha portato a una chiusura in negativo di 10 punti, a 2.056 dollari. A far schizzare verso l’alto i prezzi della borsa di Londra, le conseguenze della complessa situazione pandemica in Vietnam, dove la variante delta ha costretto il governo a misure drastiche.
Il rigido lockdown imposto nell’area della capitale Ho Chi Minh City, dove si trova anche la più importante area portuale del paese, sta mettendo in crisi i commerci del caffè.
Causa le misure restrittive, il trasporto dalle aree di produzione ai porti è diventato più complesso e costoso. A ciò si aggiungono le difficoltà logistiche e l’ormai cronica carenza di container su scala globale.
Secondo i dati diffusi domenica dal Dipartimento generale delle dogane, l’export vietnamita di agosto ha subito una flessione del 4,5%, a 1,75 milioni di sacchi. La flessione dall’inizio dell’anno solare è stata del 6,9%, a 17,85 milioni di sacchi.
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