MILANO – Ecco l’occasione per molte aziende di farsi avanti e rafforzare la propria immagine online, potenziando il canale e-commerce: è ancora possibile accedere al bonus pubblicità, che prevede uno sconto del 50% in nota di credito. Mancano pochi giorni per poterlo richiedere: entro il 31 marzo lo devono fare i soggetti che hanno programmato per l’anno 2022 investimenti pubblicitari sui vari mezzi di comunicazione che devono però essere registrati e depositati in tribunale.
Quindi giornali quotidiani e periodici, anche sul web come Comunicaffè e Comunicaffe International. Per ottenere lo sconto è necessario presentare la domanda per l’accesso al credito d’imposta per la pubblicità (“prenotazione”) al dipartimento editoria della pcm attraverso il servizio telematico dell’Agenzia delle entrate.
Per maggiori informazioni è sempre possibile consultare il sito ufficiale del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del consiglio dei ministri al link www.informazioneeditoria.gov.it/it/
Bonus pubblicità: che cosa prevede
Verrà riconosciuto un credito d’imposta fino al 50% dell’intero valore degli investimenti effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e sulle mittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche e digitali, non partecipate dallo Stato.
Sono stanziati 90 milioni di euro per investimenti pubblicitari effettuati, di cui 65 milioni sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e 25 milioni su emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche e digitali, non partecipate dallo Stato.
Per i soggetti che vogliono procedere ecco le scadenze:
Entro il 31 marzo deve essere inviata la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta (“prenotazione”) contenente l’importo degli investimenti pubblicitari che si prevede di effettuare in tutto l’anno 2022.
Ricordiamo inoltre che il bonus pubblicità è concesso nel limite di 50 milioni per gli investimenti pubblicitari effettuati sui quotidiani anche online. Si tratta di 15 milioni in più rispetto al precedente stanziamento.
Infine si rammenta che il credito d’imposta si utilizza in compensazione, attraverso il modello F24. Inoltre la domanda si presenta all’Agenzia delle Entrate attraverso un’apposita procedura telematica ben nota a tutti gli addetti alle amministrazioni.
