MILANO – Se ne sente tanto parlare ma forse non è tutto chiarissimo quando si usa nella pratica: il Bonus Cashback funziona in effetti secondo un principio semplice, almeno in teoria. Si tratta di un buono che è possibile riscuotere nel momento in cui sono stati effettuati un tot di pagamenti elettronici. Attenzione però, perché un caffè potrebbe non esser più tanto conveniente e arrivare a costare al cliente sino a 300 euro. Vediamo il motivo dietro questa cifra e il modo di utilizzare efficacemente il buono, dal sito lettoquotidiano.it.
Bonus Cashback composto da 2 incentivi
Il piano Italia Cashless si pone come obiettivo quello di limitare enormemente la circolazione dei contanti e stimolare i consumatori ad usare la moneta elettronica. In questo modo l’evasione fiscale sarà decisamente più sotto controllo e anche la tracciabilità sarà più precisa ed efficace.
Il Bonus Cashback è costituito da due incentivi economici che finiranno nel portafogli dei consumatori più attenti e rigorosi ad utilizzare solo la moneta elettronica: una somma di 3.000€ e una da 300€ l’anno. Il funzionamento di questi due rimborsi è differente, vediamo qual è la differenza.
Il Bonus da 3.000€ è un premio che verrà riconosciuto dai primi 100 mila consumatori che in 12 mesi faranno il maggior numero di acquisti pagando con moneta elettronica
Il Bonus da 300€, o Bonus Bancomat, invece si articola diversamente poiché non è un premio bensì una restituzione di denaro. Il consumatore che soddisfa i requisiti potrà rientrare del 10% dei suoi acquisti fatti con pagamenti tracciabili. Il limite massimo di bonus incassabile ogni sei mesi è di 1500 euro.
Almeno 50 transazioni pagate con moneta elettronica eseguite ogni 6 mesi sono il requisito fondamentale per riscuotere il bonus bancomat: proprio questo requisito potrebbe confondervi. Ricordiamo che non sono inclusi gli acquisti online nel calcolo del numero di transazioni elettroniche effettuate ma solo quelli nei negozi fisici.
È molto importante tenere costantemente sotto controllo il numero di transazioni elettroniche effettuate semestralmente: 1 caffè potrebbe costarvi fino a 300 euro se non lo fate.
Un caffè può costarti anche 300€ con il Bonus Cashback: perché e come impedirlo
Banconote euro vari tagli. Vi starete domandando come possa essere possibile che un semplice caffè possa costare 300€ di Bonus? Semplice, l’inganno sta nel numero di transazioni.
Nell’eventuale e sfortunata ipotesi in cui abbiate effettuato acquisti con carta del valore di 1.500€, o superiore, in sei mesi ma il numero di transazioni è 49 e non 50 allora un semplice caffè vi sarà costato 300€. Niente riscossione del bonus in questo caso.
La trappola del numero di transazioni effettuate potrebbe costarvi caro: dovete rispettare sia il valore totale delle transazioni effettuate sia il numero delle transazioni per riscuotere il bonus.
Una sola transazione in meno (ad esempio il prezzo di 1 caffè) potrebbe costarvi ben 300€. Tenete sempre d’occhio l’estratto conto e contate minuziosamente sia il valore delle transazione che il numero affinché questa spiacevole ipotesi non si realizzi mai.