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BOLZANO – Delibera salva-cappuccino in Provincia

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BOLZANO. A volte, da cittadini, si ha la sensazione che al peggio non ci sia mai fine. Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a festeggiare per la fine dell’era dei fondi riservati, che l’esecutivo altoatesino ha approvato nel giro di poche ore, alla voce “rinfreschi”, la cosiddetta “delibera salva- cappuccino ” (e cornetto).

A pagare il conto, per quanto consumato dagli assessori durante le sedute di giunta, saranno ancora i contribuenti. Il tutto finirà a bilancio nel capitolo riservato alle “spese di funzionamento” dell’Ente. In modo tale da non correre rischi, almeno dal punto di vista formale.

Cappuccino. La delibera 366

La giunta provinciale ha pensato bene di approvare – all’unanimità – una delibera per autorizzare il pagamento, con soldi pubblici, di caffè, cornetto o cappuccino. Ma anche dei rinfreschi in occasione di «riunioni prolungate» della giunta provinciale.

Ovvero quelle che si tengono ogni lunedì. Lo spirito con il quale è stata approvata questa misura, che certo non contribuisce al contenimento della spesa pubblica, si evince chiaramente dalle dichiarazioni del governatore altoatesino Luis Durnwalder. «Il caffè e i cornetti sono parte integrante delle sedute come la carta e la penna.

Un bilancio provinciale di 5 miliardi di euro

Non sono certo che queste uscite ad incidere in modo significativo». Tutto vero, probabilmente, con la differenza (sostanziale) che chi lavora per una qualsiasi azienda privata il caffè e il cornetto se lo deve pagare.

I «casi» regolati. Nel dispositivo della delibera si fa riferimento «alle recenti indagini e agli approfondimenti» fatti dalla magistratura contabile, che pongono l’accento anche sulle migliaia di euro che la giunta provinciale spende per queste «piccole consumazioni» durante le riunioni di lavoro.

Ora, non essendoci più i fondi riservati, il conto sarà pagato comunque dai contribuenti pescando dal «fondo per le spese di funzionamento».

E le uscite «non potranno eccedere lo 0,5% della disponibilità del fondo stesso».

Ma quali casi regolamenta la recente delibera?

È presto detto. «Da recenti indagini – si specifica nel provvedimento – è emerso che la disciplina in vigore presenta alcune lacune in materia di colazioni e piccole consumazioni in occasione di incontri di lavoro del presidente della Provincia, degli assessori, dei direttori di dipartimento e di ripartizione con personalità o autorità estranee all’ente provinciale o in occasioni di riunioni prolungate anche senza il coinvolgimento di rappresentanti di altre istituzioni».

Preso atto di questa carenza la giunta – all’unanimità – ha deciso di salvare quasi tutti gli “extra” durante le riunioni. «Sono a carico del bilancio provinciale le spese derivanti da colazioni di lavoro o rinfreschi con bevande analcoliche».

Durnwalder. Sulla questione Durnwalder è sereno. «I 3 mila euro l’anno per panini e brioche? Mi offrono qualcosa anche a Roma e Bruxelles e nessuno si è mai scandalizzato».

Fonte: Alto Adige

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