Il Caffè Ritrovato del mercato contadino è nato nel 2008 grazie a Slow Food Bologna: si tratta di un’occasione di incontro tra produttori, comunità e tutto ciò che si cela dietro al prodotto finito. A essere coinvolta è la torrefazione L’Albero del Caffè, impegnata da sempre in progetti di cooperazione internazionale. Il prezzo scelto per il Caffè Ritrovato è di un euro, concordato dal coordinatore del Mercato Ritrovato, Giorgio Pirazzoli: entrambi hanno rinunciato al proprio margine per un’idea etica di condivisione.
Un altro aspetto altrettanto importante è quello sostenibile: le cialde usate hanno una seconda vita. Conservate e consegnate ad alcuni vivaisti del mercato, vengono riutilizzate come fertilizzate. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Federica Nannetti per Il Corriere della Sera.
La tradizione
BOLOGNA – “Consola, seduce, vizia; secondo forse solo al vin”: un’ode al caffè in versi. È quasi pronta anche lei, firmata dal presidente uscente del Mercato Ritrovato, Marco Mazzanti, che oltre di questo componimento è una delle anime del progetto appena partito tra piazzetta Pasolini e Magnani della Cineteca di Bologna.
È il Caffè Ritrovato del mercato contadino nato nel 2008 grazie a Slow Food Bologna, un bicchierino fumante di miscela pregiata che è anche un’occasione in più di incontro tra produttori e comunità, di scoperta di un’altra delle realtà del territorio in prima persona e dei volti che stanno dietro al prodotto. A essere coinvolta in questa novità è la torrefazione L’Albero del Caffè, impegnata da sempre in progetti di cooperazione internazionale: a essere servito è il caffè della cooperativa Samac dei Maya Q’uetchìs della Valle Escondida nel Guatemala, una tazza dal corpo che cambia, all’inizio vellutato per poi scomparire e tornare setoso.
Un prezzo popolare
Sono una cinquantina coloro che il sabato portano i propri prodotti agricoli, alimentari o artigianali, a chilometro zero e a prezzi equi, negli spazi della Cineteca. Il prezzo scelto per il Caffè Ritrovato è di un euro, concordato da Baschieri e dal coordinatore del Mercato Ritrovato, Giorgio Pirazzoli: entrambi hanno rinunciato al proprio margine, così da portare avanti un’idea etica di condivisione e di accoglienza, un dono da parte loro per rendere sempre più solida la propria rete di relazioni.
Qualche bar che a Bologna fa il caffè a un euro, a differenza di chi applica rincari esorbitanti, ancora c’è, come La Linea sotto palazzo Re Enzo o Gianni Vini in via Venturini, ma la filosofia qui in Cineteca è ancora diversa: vi è una visione lontana dallo scopo di lucro, a favore dell’incontro con il torrefattore che, in questo caso, lo si può chiamare anche “cafferaio – aggiunge Baschieri –. L’ha coniata mio figlio questa definizione che, parlando con i suoi amichetti, mi ha descritto come l’operaio del caffè che mette le mani in pasta”.
La seconda vita delle cialde
Ma c’è anche un altro aspetto altrettanto importante ed è quello ambientale: le cialde usate (non capsule) hanno una seconda vita. Conservate e consegnate ad alcuni vivaisti del mercato, vengono riutilizzate come fertilizzate e come antizanzare: “Aprendole, una volta consumate, si sente ancora il profumo del caffè – è la prova in diretta con il torrefattore –: è segno di qualità”. Un esperimento che avviene di fronte a un vivaista in più da coinvolgere, la Val dei Fiori di Ponte Rizzoli, che va ad aggiungersi al Vivaietto di Zola Predosa e a La Bargazzina. È la rete che si estende, “è un modo per rendere ricco il territorio”, conclude Pirazzoli.
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