BOLOGNA – Dopo Milano, anche il bar di Eataly all’Ambasciatori di Bologna ha il suo primo barista con sindrome di Down. E si tratta di un volto noto. Giovanni Brischetta, 29 anni, è infatti uno dei protagonisti del docu-reality «Sognando Gianni Morandi». Un film in cui i tredici ragazzi con sindrome di Down, seguiti dall’Associazione D’idee, incontrano il loro idolo, il celebre e intramontabile cantante bolognese, per l’appunto. Che li va a trovare nell’appartamento di via Saragozza, dove questi giovani, stanno sperimentando da qualche tempo l’autonomia.
Abitativa e lavorativa. Prima a piccoli passi; adesso per intere settimane, come racconta Daniela Corneo sul Corriere di Bologna.
Un primo giorno importante
Giovanni, che conosce a memoria tutte le canzoni di Morandi e che è uno dei perni di quella che è stata ribattezza la «Casa d’iDee», ha varcato per la prima volta la soglia del bar di Eataly da lavoratore. Un primo giorno importante per lui e per l’associazione che già da qualche anno sta cercando per lui un posto di lavoro vero, il più delle volte un miraggio per ragazzi con disabilità. Ma Giovanni ce l’ha fatta: ha iniziato ieri con un tirocinio formativo; se l’esperienza sarà soddisfacente per lui e per Eataly, il tirocinio si trasformerà in un lavoro.
Due anni di ricerche
Finalmente. «Ci abbiamo messo due anni — spiega Rosanna de Sanctis, la psicologa che ha fondato, insieme alla pedagogista Rita Mastellari, la Casa d’iDee — a trovare un posto per Giovanni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e con Eataly c’è stato fin da subito un ottimo dialogo, ci siamo incontrati».
A Milano già una regolare assunzione
A Milano l’esperimento di impiego di una ragazza con sindrome di Down a Eataly è andato così bene che adesso è stata assunta regolarmente. E, chi conosce un po’ Giovanni e le sue capacità, intravede all’orizzonte le stesse possibilità anche per lui. «Il primo giorno è andato bene — racconta lui dall’appartamento di via Saragozza, da cui si sposta in modo autonomo per andare al lavoro da Ambasciatori —, mi hanno illustrato il piano di lavoro e spiegato cosa devo fare tutti i giorni. Sono alla caffetteria: dovrò sistemare i tavoli, ripulire i piani di lavoro e lavare i bicchieri che raccolgo sui vassoi. Sono molto contento, è una nuova esperienza molto interessante ed è bellissimo il contatto con il pubblico. È quello che mi interessa: il contatto con le persone».
L’ambientamento
Fra qualche giorno, quando si sarà ambientato, lo andranno a trovare i suoi amici e compagni d’appartamento. Dove in questi giorni la grande novità di Giovanni ha causato fermento. A seguirlo passo passo, almeno in questo primo periodo di ambientamento al lavoro, c’è Giacomo Busi, responsabile degli educatori della Casa d’iDee. «Ci abbiamo messo molto — racconta Busi — per arrivare a questo risultato, ma con Eataly c’è stata subito una bella sintonia. Fra sei mesi, se tutto andrà bene, Giovanni potrà avere un suo lavoro».
Aspettando Morandi anche a Eataly
Un ulteriore traguardo, dopo la settimana abitativa autonoma due volte al mese. E chissà che, per celebrare questo passaggio importante nella vita di Giovanni, non passi a prendere un caffè al bar di Eataly il suo idolo, Gianni Morandi.
Daniela Corneo