BOLOGNA – Siamo all’epilogo della storia del negozio di argenteria Stefani. Infatti, inizieranno tra poco i lavori di ristrutturazione dei locali che accoglieranno il finissimo cioccolato svizzero Lindt.
I muri storici di via Clavature, di proprietà di Andrea e Susi Zaul – figli di Giovanna Stefani, sorella di Alessandro, titolare assieme alla moglie Tamara dell’antico negozio di oggettistica preziosa – saranno dati in locazione a questa altrettanto storica azienda.
Anche a Bologna il cioccolato che si scioglie in bocca
La Lindt fu fondata nel 1879 da Rodolphe Lindt, figlio di un farmacista bernese. Che, avvalendosi delle sue ricerche e sperimentazioni, riuscì a produrre con grande successo un finissimo cioccolato «che si scioglie in bocca».
Il negozio Stefani chiuse abbastanza improvvisamente dopo la morte, avvenuta nel 2012, di Tamara. Il marito Alessandro era deceduto nel 2008.
Molte le traversie. Tra cui anche una vendita all’asta pubblica degli oggetti del negozio nel dicembre del 2015. Ora, finalmente, si è giunti alla svolta inevitabile: una nuova attività.
Questa bottega fu l’antitesi di qualsiasi sistema di produzione moderna. E Alessandro Stefani, figlio di Enea che la fondò nel 1919, soleva dire, quando gli si chiedeva qualcosa sul suo lavoro: «L’orafo che dirige una bottega è come un direttore d’orchestra. Deve indirizzare all’obbiettivo della rappresentazione un insieme di professionalità».
Quelle vetrine, che brillavano di pietre dure incastonate in oro e argento finemente cesellati da un gruppo di esperti artieri, cederanno il posto a un profumato cioccolato.
Il negozio Stefani, non essendo mai stato ascritto tra le botteghe storiche pur essendo antico, ha così potuto cambiare genere di attività commerciale: E non sfigurerà certo nel cambiamento.
Resta comunque, per i tanti bolognesi che da generazioni si servivano per i loro anniversari, matrimoni, battesimi o qualunque evenienza importante nel celebre negozio. Un po’ di malinconia nel vedere che si è chiusa una parentesi di artigianato colto della città. Si apre, quindi, un futuro pieno di dolcezza e sapori nuovi.
Nicoletta Barberini Mengoli