Si chiama Black Ivory Coffe e nasce in Thailandia, in un’azienda vicino alla città di Chiang Saen, al confine nord con Laos e Cambogia. Per produrre questo caffè, considerato il più caro al mondo, si utilizzano gli elefanti.
Ai pachidermi vengono fatte mangiare le bacche del caffè che, una volta digerite ed espulse dagli animali, vengono lavate e macinate: la polvere che se ne ricava ha perso l’acidità del chicco e – dice il produttore del Black Ivory Coffee – il caffè acquista un sapore dolce, quasi simile al cioccolato.
Il procedimento per produrre questo caffè è sostanzialmente lo stesso del Kopi Luwak (prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto) finito sotto accusa per le terribili condizioni di vita cui vengono costretti gli zibetti usati per produrlo.
L’inventore del Black Ivory Coffee, il 44enne canadese Blake Dinkin, dice invece che gli elefanti usati per la produzione del suo caffè non vengono sfruttati e vivono nel migliore dei modi.
Per avere un chilo di Black Ivory un elefante deve ingerire 33 kg di bacche, mescolati con i consueti pasti di riso e banane. Nel 2015 sono stati prodotti 150 kg di questo caffè, al costo di 1800 dollari per kg (circa 1600 euro): circa 13 dollari per una tazzina.