MILANO – Bilancio di sostenibilità: sembra in questo momento storico un must have per ogni azienda che voglia documentare il suo impegno nel rispetto dell’ambiente, eppure dai dati emersi nel report condiviso da ConsumerLab, la realtà effettiva è diversa. In Italia, le imprese che ne presentano uno, sono pochissime: appena l’1,76%. La domanda che sorge spontanea è: per quale motivo? Di fronte a un tema così caldo e dibattuto quotidianamente, questo strumento di valutazione dovrebbe esser davvero imprescindibile. Scopriamo i dettagli della ricerca, da lastampa.it.
Bilancio di sostenibilità? Non un pratica diffusa
A Glasgow la Cop26 discute di come limitare a 1,5 gradi l’innalzamento della temperatura del globo, in Italia – però – la sostenibilità «è ancora un miraggio», e le imprese sono lontane dall’adottare «politiche realmente sostenibili e in grado di influire sull’ambiente e sul benessere della collettività».
Lo rivela la ricerca “Sostenibilità alla sbarra”, report realizzato da ConsumerLab – centro studi specializzato in sostenibilità – e dedicato ad analizzare lo stato di avanzamento della trasformazione sostenibile delle imprese e le influenze che orientano i consumi.
Dallo studio emerge come in Italia solo l’1,76% delle piccole imprese con più di 20 addetti pubblichi un Bilancio di Sostenibilità, percentuale che crolla allo 0,63% per le aziende con meno di 10 dipendenti.
Analizzando le grandi realtà, si scopre che solo il 28,2% delle 1.915 principali imprese italiane ne presenta uno
Di queste le prime 345 banche operanti in Italia si fermano al 18,2%; delle 76 Società di Assicurazione il 27,6% lo presenta. Tutto ciò nonostante quasi una pubblicità su cinque diffusa nel nostro paese (il 19% del totale) inserisca la parola sostenibilità nei messaggi diretti al pubblico: di queste quasi la metà (il 46%) fa riferimento al tema della sostenibilità ambientale.
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