MILANO – Dalla passione e la visione di due giovani, Michele Barsi e Andrea Tesconi, nasce Bianca, macchina a cialde che ha una particolarità unica: essere realizzata in marmo Arabescato. Una scelta nata innanzitutto dalla familiarità con questo materiale, lavorato da anni dall’azienda Barsimarmi Quarries srl di cui Michele è degno erede e poi dalla capacità tecnica di Andrea.
Già il nome promette bene, ispirato a Bianca Balti, la top model, ripresa come simbolo del made in Italy e della bellezza della nazione. Il carattere nella naturalezza, proprio la stessa che si ritrova nel marmo.
Bianca: allora, come avete sviluppato l’idea della prima macchina da caffè in marmo?
Inizia il racconto Andrea, il designer: “Abbiamo iniziato per gioco insieme, un pomeriggio di due anni fa. Michele ha molta fantasia e cerca sempre di trasformare il marmo in qualsiasi oggetto. Io invece amo mettermi in gioco: quel giorno ho visto un video di un ragazzo che costruiva una macchina per il caffè. Ho studiato nell’ambito del design e per me quella era una buona occasione in cui cimentarmi. Abbiamo sviluppato il progetto per la mia tesi di laurea e ora ci stiamo muovendo per rendere il prototipo un vero e proprio oggetto di uso quotidiano.”
Perché le cialde?
“La prima motivazione è la sostenibilità. – si unisce Michele – cerco sempre di dar vita a degli oggetti in marmo, spinto anche da obiettivi di sostenibilità ambientale. Come azienda di famiglia ci occupiamo di estrazione e commercio del marmo, ma il problema è che il mercato cerca sempre misure e qualità maggiori: è relativamente facile la vendita dei grandi blocchi di marmo ma ritengo utile poter utilizzare tutto il materiale che viene estratto.
Così, i piccoli blocchi restano inutilizzati e senza il giusto valore che meritano: da qui abbiamo pensato di produrre oggetti di arredamento e design come nella costruzione di una macchina a cialde, un altro prodotto che rispecchia bene la nostra volontà di rispettare l’ambiente.
È un sistema di erogazione che non ha bisogno di capsule in plastica: sono cialde biodegradabili e che maggiormente rispettano l’ambiente naturale.”
È stato difficile trattare il marmo per realizzare Bianca?
“Per quanto riguarda la parte della produzione vera e propria: il marmo richiede una competenza ed un know how elevato. Dato il suo peso specifico, bisogna intervenire con esperienza e macchinari altamente tecnologici per ridurne gli spessori. Ma il territorio e la storia da cui proveniamo ci permette di maturare e incrementare competenze su questo materiale per renderlo ancora più prezioso.”
Michele aggiunge: “l’esperienza dei nostri artigiani ci ha permesso di arrivare a delle pareti verticali di marmo di meno di 10mm. Stiamo effettuando esperimenti per ridurre maggiormente lo spessore delle parti di marmo e renderla ancora più leggera.”
A chi avete pensato quando avete creato Bianca?
“È un elettrodomestico prodotto con un materiale prezioso, con un design esclusivo ed il cui prezzo non può che essere elevato. Andrà sul mercato dai 3000 ai 3500 euro per la prima edizione e poi ci sarà uno step successivo in cui Bianca potrà cambiare forma e colore, assieme al prezzo. Diamo anche la possibilità di personalizzare il proprio modello.”
Quali altre caratteristiche distintive ha una macchina di lusso come Bianca?
“Il marmo innanzitutto al suo interno ma non solo. Sensore touch e illuminazione collegata rendono questo prodotto ancora più unico. Bianca è un oggetto di alto artigianato e di arredo elitario.
Abbiamo fissato un numero di pezzi per l’edizione limitata ma vista la forte richiesta soprattutto da clienti dell’estremo oriente e Stati Uniti stiamo valutando una opportuna modifica. Bianca sarà in commercio tra luglio/agosto e sarà acquistabile online sul sito dell’azienda di famiglia e in showroom o boutique dedicate con le quali stiamo organizzando la nostra rete commerciale.”