lunedì 23 Dicembre 2024
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Bialetti le Boutique del caffè al centro del dopo cessione Girmi

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MILANO – Come avete già letto è passato di mano ufficialmente martedì 26 aprile per 3 milioni di euro il marchio Girmi, nome noto del settore piccoli elettrodomestici da cucina, messo in vendita insieme a un brevetto, dal gruppo Bialetti (nella FOTO lo stabilimento di Coccaglio, Brescia), produttore delle moka dell’omino con i baffi. L’operazione si inserisce nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione del debito siglato con le banche nel 2014 e modificato lo scorso dicembre sulla base dell’articolo 67 della Legge Fallimentare.

A comprare è stata Trevidea srl, società controllata da Giuliano Vaccari, a sua volta specializzata in piccoli elettrodomestici da cucina a marchio Trevi e G3 Ferrari.

Il corrispettivo incassato da Bialetti non serve a intaccare il monte di debito che ancora grava sul gruppo (a fine febbraio il debito finanziario netto era di 89 milioni di euro dagli 81,5 milioni di fine 2015, a fronte di 172,4 milioni di ricavi consolidati, di 20,3 milioni di ebitda e di 4 nilioni di utile, si veda qui il comunicato sul bilancio 2015), tuttavia è un primo segnale di svolta, perché comunque tutto quanto incassato andrà in abbattimento del debito.

Le banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Ubi Banca) avevano già sottoscritto nel dicembre 2014 un accordo di risanamento, a fronte di un aumento di capitale da parte degli azionisti da 14 milioni lo scorso agosto, e successivamente avevano stipulato un accordo integrativo di modifica, che prevedeva appunto la cessione di Girmi a valle del loro via libera alla cancellazione del pegno sul marchio e brevetto Girmi.

Il piano era stato asseverato da Roberto Spada, di Spada Partners, e la sua messa a punto è stata condotta dal team di restructuring di Global Strategy, guidato da Antonella Negri-Clementi, consigliere indipendente della stessa Bialetti.

Bialetti Industrie spa, che è controllata al 64,9% dal presidente e amministratore delegato Francesco Ranzoni, tramite Bialetti Holding srl e partecipata da Diego Della Valle srl al 6,94%, produce e distribuisce prodotti per la preparazione del caffè a marchio Bialetti come caffettiere tradizionali, caffettiere elettriche e macchine elettriche per il caffè espresso oltre che di una linea di caffè in capsule.

Con i marchi Aeternum, Rondine e CEM, invece, il gruppo è operativo nel segmento degli strumenti da cottura e accessori da cucina. Il piano industriale 2013-2020 concentra gli sforzi di sviluppo soprattutto sul segmento caffé e sulla catena di negozi Bialetti Home che a fine 2015 erano 130 in Italia e che quest’anno vedranno almeno una ventina di aperture in Francia e in Spagna.

Contratto di solidarietà per il terzo anno consecutivo
Intanto continua a rimanere critica la situazione industriale della Bialetti di Coccaglio, tanto che le organizzazioni sindacali del comparto metalmeccanico hanno sottoscritto l’accordo che rende operativo per il terzo anno consecutivo (6 giugno 2016 – 5 giugno 2017) il contratto di solidarietà.

Ne è coinvolta la quasi totalità dei lavoratori: 180 su un totale di 201 dipendenti. “Aver garantito per un altro anno la copertura dell’ammortizzatore sociale – scrive la Fim Cisl in una nota – è fondamentale per la situazione Bialetti.

Resta viva la preoccupazione per il numero di lavoratori in esubero (70) che non è diminuito rispetto allo scorso anno e per i quali ad oggi non ci sono previsioni concrete di riassorbimento”.

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