MILANO – Partiamo dal necessario presupposto che spesso i consumatori ignorano: il caffè d’orzo non esiste, così come non esiste quello al ginseng e alla cicoria. Piuttosto è più esatto parlare di bevanda all’orzo e da lì iniziare a raccontare di che si tratta esattamente. A questo proposito, viene in aiuto l’articolo esplicativo del sito dersutmagazine.it.
Bevanda all’orzo: molto popolare in Italia e nel mondo
Diffusosi nel Bel Paese come surrogato “povero” del caffè durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il caffè non era facilmente reperibile, l’orzo vive oggi un momento di riscatto poiché è una bevanda molto apprezzata per la sua natura totalmente priva di caffeina e le sue proprietà antinfiammatorie.
La bevanda all’orzo, per quanto il nome possa indurre in inganno, non è “tecnicamente” un caffè
E deriva esclusivamente dai chicchi tostati dell’omonimo cereale. Se è vero che per i cultori il gusto del caffè è insostituibile è anche vero che sono in molti a ricorrere alla variante d’orzo – oltre che a un ottimo Decalight – per ridurre il quantitativo di caffeina quotidiano, in relazione ad un gran numero di caffè bevuti.
Come si prepara
La bevanda d’orzo si può preparare utilizzando la polvere solubile da sciogliere direttamente in acqua calda; oppure caricando la tradizionale moka con l’orzo macinato. Meglio ancora se si impiega l’apposita orziera.
Per ottenere un prodotto che ricordi il più possibile l’espresso, è possibile utilizzare le cialde d’orzo Dersut (disponibili nello shop online) – compatibili con qualsiasi macchina per l’estrazione del caffè in cialda. Basterà inserire la cialda di orzo nell’apposito alloggiamento per ottenere una bevanda ristretta e con una piacevole cremina in superficie.
E’ possibile utilizzare la bevanda all’orzo anche per la preparazione del cappuccino, del caffèllatte, del latte macchiato, ecc… Ma anche per tutti i dolci e le preparazioni in cui è richiesto il caffè, ottenendo prodotti con un aroma meno caratteristico e deciso.