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venerdì 22 Novembre 2024
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L’ex ministro Bersani accusa bar e ristoranti di evadere le tasse e la Fipe esige scuse

“Il settore dei pubblici esercizi, in barba ai luoghi comuni di Bersani – conclude Cursano -, ha contribuito a tenere in piedi il sistema fiscale del Paese e ora chiediamo solo che un po’ di quanto abbiamo dato ci venga restituito per permetterci di sopravvivere. Il nostro settore conta 1,3 milioni di lavoratori, in larga maggioranza donne, e crea un valore aggiunto di oltre 90 miliardi di euro l’anno e merita qualcosa di più delle livorose parole di Bersani”

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ROMA – “Le parole di Bersani hanno fatto più male alla categoria dei ristoratori di
quanto abbia fatto il Coronavirus. Non tanto e non solo perché dimostrano un retro pensiero superficiale e falso, ma soprattutto perché nascondono la voglia di una certa politica di dividere tra imprese di serie A, che meritano di essere salvate, e imprese che possono essere lasciate morire.

Non intendiamo accettare questa logica vergognosa e pretendiamo le scuse pubbliche immediate da parte dell’ex ministro Bersani che, è bene non dimenticarlo, con le sue riforme ha contribuito a penalizzare le realtà più piccole, cambiando il volto dei centri storici delle nostre città”.

Così Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe Confcommercio – Federazione Italiana dei pubblici esercizi risponde a Pier Luigi Bersani che, durante una trasmissione televisiva, giovedì aveva accusato i ristoratori di evadere il fisco.

“Bersani si dovrebbe scusare per queste parole”

“Pronunciate in un momento in cui ci sono 400mila lavoratori dei pubblici esercizi a casa in cassa integrazione e il rischio concreto che entro fine anno muoiano 50mila imprese – aggiunge Cursano -. Non per colpa del virus, ma per la mancanza di un’adeguata copertura finanziaria necessaria a compensare le perdite delle imprese.

Perché una cosa deve essere chiara: il governo ha il diritto di attivare le restrizioni che ritiene necessarie, ma non quello di scaricare i costi solo sui privati”.

“Il settore dei pubblici esercizi, in barba ai luoghi comuni di Bersani – conclude Cursano -, ha contribuito a tenere in piedi il sistema fiscale del Paese e ora chiediamo solo che un po’ di quanto abbiamo dato ci venga restituito per permetterci di sopravvivere. Il nostro settore conta 1,3 milioni di lavoratori, in larga maggioranza donne, e crea un valore aggiunto di oltre 90 miliardi di euro l’anno e merita qualcosa di più delle livorose parole di Bersani”.

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