La bevanda tanto amata dagli Inglesi sarebbe da preferire anche al caffè della tradizione italiana
MILANO – Meglio un tè o un caffè? Secondo Nicolas Danchin, esperto di malattie coronariche dell’Hopital Europeen Georges-Pompidou di Parigi, non c’è alcun dubbio: scegliere il primo è la decisione più salutare. Uno studio presentato dallo stesso Danchin al congresso dell’European Society of Cardiology ha infatti svelato che fra i forti consumatori di tè il rischio di morire a causa di una problematica non cardiovascolare è inferiore del 24% rispetto a quello corso da chi non assume mai questa bevanda. Non solo, bere tè potrebbe in qualche modo fare bene anche a cuore e arterie, anche se in questo caso i risultati delle ricerche condotte da Danchin hanno rilevato una riduzione della mortalità cardiovascolare decisamente meno significativa.
Danchin e collaboratori hanno monitorato lo stato di salute di oltre 130 mila pazienti tra i 18 e i 95 anni, analizzando il consumo di tè e caffè e altre caratteristiche del loro stile di vita attraverso dei questionari. In generale, i dati raccolti hanno svelato che i consumatori di caffè sono caratterizzati da un rischio cardiovascolare maggiore rispetto a chi non beve caffè, soprattutto se si tratta di fumatori. Non solo, in genere chi non beve caffè è risultato anche essere fisicamente più attivo. Al contrario, chi beve tè ha un profilo cardiovascolare migliore rispetto a chi non lo beve, è meno spesso dedito al fumo ed è più propenso a svolgere attività fisica. Per di più bere tè riduce la pressione sanguigna. “In generale – ha spiegato Danchin – il rischio sembra essere più elevato fra i bevitori di caffè e più basso fra i bevitori di tè”.
Per quanto riguarda, più nello specifico, la mortalità, l’esperto ha sottolineato che la tendenza al suo aumento fra i consumatori di caffè è probabilmente strettamente associata all’ampia percentuale di fumatori fra chi consuma grandi quantità di questa bevanda. Nel caso del tè, invece, la maggior parte degli effetti in termini di riduzione della mortalità riguardano soprattutto fumatori ed ex-fumatori. “Il tè contiene antiossidanti che potrebbero dare benefici in termini di sopravvivenza – ha spiegato l’esperto – I bevitori di tè hanno anche stili di vita più sani che fanno sì che per me rimanga ancora una questione aperta se il fatto di bere tè rifletta un particolare profilo personale o se sia il tè, in sé e per sé, a migliorare i risultati”. Nonostante questa domanda rimanga per ora senza risposta, l’esperto sembra non avere dubbi. “Penso che onestamente sarebbe da raccomandare il consumo di tè piuttosto che quello di caffè o che non bere nient’altro”.
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