MILANO – Stare troppo tempo seduti, specie a una certa età, aumenta il rischio di andare incontro a una qualche forma di disabilità: lo stile di vita sedentario emerge come un fattore di rischio indipendente dalla scarsa attività fisica. ma secondo i clinici che hanno realizzato la ricerca, basterebbe camminare mentre si beve un caffè, ma anche mentre si telefona, per ridurre i rischi della sedentarietà.
È quanto suggerisce una ricerca che ha coinvolto quasi 2300 sessantenni di entrambi i sessi pubblicata sul Journal of Physical Activity and Health.
L’impatto della sedentarieta’ sulla probabilità di essere disabili negli anni a venire è non indifferente e si può esprimere con questo esempio: se ci sono due donne di 65 anni delle quali una sta seduta mediamente per 12 ore al dì e l’altra per 13, quest’ultima ha un rischio del 50% maggiore rispetto alla prima di essere disabile.
Lo studio è stato condotto da Dorothy Dunlop della Northwestern University e per la prima volta mostra che più tempo resti seduto nell’arco della giornata – indipendentemente da quanto sport pratichi – e più rischi.
Gli esperti infatti hanno confrontato tra loro persone con lo stesso livello di pratica sportiva (in genere di intensità moderata, data l’età media del campione). Per misurare quanto tempo ciascuno trascorreva seduto, hanno chiesto a tutti i volontari di indossare un accelerometro per tre anni.
Ebbene è emerso che a parità di attività fisica svolta, chi restava più tempo seduto aveva un maggior rischio di soffrire di qualche forma di disabilità, ossia di avere impedimenti fisici a svolgere attività quotidiane semplici come muoversi o lavarsi o vestirsi.
Cosa fare per ridurre il tempo seduti? Piccoli stratagemmi come usare le scale invece che l’ascensore, parcheggiare lontano da casa, passeggiare per casa o in ufficio mentre si è al telefono o mentre si sorseggia dell’acqua o il caffè, invece di eseguire queste azioni da seduti.