domenica 22 Dicembre 2024
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Bere tè ogni giorno combatte e previene il rischio di decadimento cognitivo

Non si parla di un tè particolare o speciale, ma di tutti i tipi di tè che derivano da foglie di tè, come il tè nero, il tè verde ecc…

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MILANO – I ricercatori della National University of Singapore (NUS) hanno scoperto che il consumo quotidiano di tè riduce, in persone anziane, il rischio di decadimento cognitivo, anche per coloro che sono geneticamente a rischio di Alzheimer. Lo studio è stato coordinato da Feng Lei  del dipartimento di Psicologia Medica.

I partecipanti della ricerca erano 957 anziani dell’età di 55 anni o più, è stato condotto su persone che vivevano in una comunità dal 2003 al 2005, con intervalli regolari di due anni, utilizzando strumenti standardizzati che misuravano la loro funzione cognitiva fino al 2010.

Sono state raccolte anche informazioni sugli stili di vita così da assicurare la robustezza dei dati.

I risultati sono sorprendenti: è stato scoperto che l’uso regolare di tè riduce del 50% il rischio di declino cognitivo e per chi è portatore del gene APOE e4 si può verificare una diminuzione del deficit cognitivo dell’86%.

Non si parla di un tè particolare o speciale, ma di tutti i tipi di tè che derivano da foglie di tè, come il tè nero, il tè verde ecc…

“I benefici del consumo a lungo termine del tè è dovuto dai composti bioattivi in ​​foglie di tè, come catechine, teaflavine, thearubigins e L-teanina.

Questi composti presentano il potenziale antinfiammatorio ed antiossidante ed altri beni che possono proteggere il cervello da danni vascolari e da neurodegenerazione.

La comprensione dettagliata dei nostri meccanismi biologici è ancora molto limitata, quindi abbiamo bisogno di fare ancora molte ricerche per avere le risposte definitive.” ha spiegato Feng Lei.

La dieta asiatica

I prossimi studi del Professor Lei e del suo team sono basati sulla dieta asiatica e del suo impatto sulle funzioni cognitive e vogliono approfondire lo studio delle proprietà del tè attraverso altri studi per eliminare risultati falsati.

Le ricerche sono state pubblicate sul giornale scientifico “The Journal of Nutrition, Health & Aging”.

I materiali della ricerca sono disponibili anche sul sito dell’università http://www.nus.edu.sg/dpr/.

Cinzia Petrelli

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