lunedì 23 Dicembre 2024
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Gustare caffè e ascoltare musica migliora l’attività cerebrale secondo studio Usa

La ricerca è giunta alla conclusione che gli stimolanti (espresso, musica e profumi) hanno innescato un aumento dell'attività delle onde cerebrali della "banda beta", uno stato associato al picco delle prestazioni cognitive

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NEW YORK – Bere caffè e ascoltare musica può influenzare l’attività cerebrale al fine di migliorare le prestazioni cognitive: è la sintesi del nuovo studio della New York University Tandon School of Engineering che coinvolge Mindwatch, una rivoluzionaria tecnologia di monitoraggio del cervello. Lo studio è stato riportato da Neuroscience News.

I benefici di bere caffè e ascoltare musica: lo studio

Mindwatch è un algoritmo complesso specializzato nell’analisi dell’attività cerebrale dai dati raccolti tramite qualsiasi dispositivo indossabile in grado di monitorare l’attività elettrodermica (EDA). È stato sviluppato negli ultimi sei anni dalla professoressa associata di ingegneria biomedica della NYU Tandon, Rose Faghih.

In questo nuovo studio, pubblicato su Nature Scientific Reports, le persone che indossavano braccialetti per il monitoraggio della pelle e fasce per il controllo del cervello hanno completato test cognitivi bevendo caffè, ascoltando musica e annusando profumi che riflettono le loro preferenze personali.

Mindwatch è giunto alla conclusione che gli stimolanti (caffè, musica e profumi) hanno innescato un aumento dell’attività delle onde cerebrali della “banda beta”, uno stato associato al picco delle prestazioni cognitive.

Come riportato da Neuroscience News, Rose Faghih afferma: “Al momento Mindwatch è ancora in fase di sviluppo, ma il nostro obiettivo è che possa contribuire alla tecnologia in modo tale da consentire a qualsiasi persona di monitorare il proprio stato cognitivo cerebrale in tempo reale, rilevando, ad esempio, momenti di stress acuto o disimpegno cognitivo.”

Bere caffè ha mostrato miglioramenti notevoli delle prestazioni della memoria ma meno rilevanti rispetto alla musica. Il profumo, invece, ha avuto l’impatto meno notevole.

La ricerca è stata eseguita come parte del lavoro di Faghih sul progetto Multimodal Intelligent Noninvasive brain state Decoder for Wearable Adaptive Closed-loop architectures (Mindwatch).

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