lunedì 23 Dicembre 2024
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E Luigi Odello contrasta quella ricerca: «Bere il caffè amaro non è da psicopatici»

Luigi Odello: "In realtà lo studio non l’ho letto e quindi mi permetto di dubitare che le conclusioni dei ricercatori siano state riportate con il dovuto equilibrio. Ma soprattutto conosco tante persone che bevono il caffè amaro senza evidenziare psicopatie di sorta"

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MILANO – La parola a uno degli esperti riconosciuti nel settore, Luigi Odello. Il quale ha voluto dare la sua opinone rispetto a un argomento che ha fatto sorridere (ma anche riflettere) rispetto all’assunzione di caffè amaro. Un modo di bere la tazzina che, secondo delle ricerche, sarebbe in grado di dare delle informazioni preziose, quanto inquietanti, sul consumatore.

Luigi Odello: “Nonostante che la ricerca eseguita dall’Università di Innsbruck su un migliaio di persone trentacinquenni per verificare le correlazioni tra l’abitudine di bere caffè amaro e la personalità non sia cosa nuova, i media, generalisti e non, continuano a riportarla dandole un’importanza rilevante.

Caffè amaro = psicopatia (oppure no?)

Secondo questo studio quanti sono affetti da psicopatie come il narcisismo, il sadismo e l’aggressività berrebbero caffè amaro. Almeno da quanto riportato sugli articoli che ho letto.

Visto la mia propensione verso il caffè con un po’ di zucchero sarei tentato di farne una bandiera nei confronti dei fondamentalisti che mi giudicano un incompetente quando mi vedono avvicinare la bustina di saccarosio raffinato. Solo questo, sono contrario a quello chiamato erroneamente zucchero di canna perché ambrato – alla tazzina.

In realtà lo studio non l’ho letto e quindi mi permetto di dubitare che le conclusioni dei ricercatori siano state riportate con il dovuto equilibrio

Ma soprattutto conosco tante persone che bevono il caffè amaro senza evidenziare psicopatie di sorta. Oddio, qualcuno magari c’è e si è messo anche in evidenza rispondendo al mio post precedente in cui chiedo che non vengano giudicati incompetenti quanti dolcificano il caffè. Ma al commento non ho dato più di tanta importanza, visto anche l’errore sulla percentuale di residuo secco commesso dall’autore.

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