MILANO – Il mondo del caffè assiste sgomento alla scomparsa di uno dei personaggi che hanno contribuito a dare il volto all’espresso italiano. Tra i nostri lutti, purtroppo riportiamo la scomparsa di Benito Pera, avvenuta il 19 settembre verso le 13. Lascia la moglie Adele e il figlio Arnaldo. L’imprenditore ha finito per diventare, con la sua attività, uno dei simboli di Alessandria. Sinonimo di commercio e operosità. Nel 1953, alla sola età di 24 anni, aveva creduto con tutto se stesso nell’industria caffeicola, investendo le sue risorse nella sua avventura. Una storia che si è conclusa all’età di 89 anni.
Benito Pera è divenuto un marchio conosciuto in oltre 50 paesi
La sua azienda per anni ha avuto sede nel quartiere Cristo di Alessandria. Solo dopo, nel 2017, si è spostata a Serravalle. Questo in seguito alla fusione avvenuta nel 2016 nella Torrefattori Associati S.p.A..
“Mio papà è stato un imprenditore coraggioso – ha spiegato il figlio Arnaldo – a suo tempo aveva investito tutto. Al tempo era solo un radiotecnico e si è innamorato del caffè avviando una piccola attività che è arrivata dove è arrivata.”
Il ricordo del figlio
“Il carattere forte e la determinazione nel raggiungere gli obiettivi e tutto il suo tempo dedicato al lavoro. Lui ci ha insegnato dei valori. Di rispettare la parola data e di come si lavorava fino a qualche decennio fa.”
Il rosario verrà recitato venerdì alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni Evangelista di Alessandria. Lo stesso luogo in cui sabato mattina alle 10, si terranno le esequie.
Un po’ di storia
Il Caffè Pera nasce nel 1953 ad Alessandria. Solo nel 1967 l’azienda si è trasferita dove è rimasta fino a settembre 2017 nella traversa di corso Acqui, dove Benito Pero ha vissuto insieme alla moglie Adele. Dopo l’ingresso del figlio Arnaldo nell’azienda come presidente nel 2003 e del nipote Alessandro nel 2011 come amministratore delegato, è avvenuta nel 2016 la fusione nella Torrefattori Associati S.p.A. (che possiede i marchi Caffè Pera, Caffè Boasi e Rostkafè). L’azienda, ora, si trova a Serravalle.
18.000 kg di caffè al giorno è poco. Anche 50 dipendenti sono pochi
Ma sono questi piccoli numeri che fanno grande il caffè Pera. Perché chiunque lavora in azienda è caffè Pera, con passione e orgoglio. E perché tutto si compie nel segno della qualità: dalla selezione della migliore materia prima, alla produzione delle varie miscele.
Passando per il processo di tostatura, dove c’è tutta la storia di Pera, iniziata con le prime tostatrici a legna. Siamo nel 1953. Benito Pera investe tutti i propri risparmi nella “Industria del caffè Pera Benito”.
Dal porto di Genova, il caffè arriva alla torrefazione di Alessandria. Sopra la torrefazione, l’abitazione, è vita casa-bottega; e in azienda tutta la famiglia, con i figli piccoli, a giocare tra i sacchi di juta e a svolgere piccoli mansioni per aiutare i grandi. E rimangono i ricordi del caffè verde, gli enormi sacchi scaricati dal camion. Con i nomi esotici: Santos, Java, Angola Ambriz AA, l’aroma fortissimo che impregnava gli abiti.
La storia del caffè Pera è la storia di una passione entrata nel dna di una famiglia e trasmessa a tutti i collaboratori.
Tra gli anni ‘80 e ‘90 le grandi acquisizioni
Che rilanciano importanti tradizioni di caffè italiano: Kenya, Sorano, Dvisal, Nello, Varmont, Bonaventura e, in ultimo, lo storico caffè Piacentino. Nato nel 1916, in tempi d’impresa eroica, e che nel 1963, inventò con largo anticipo il caffè macinato e confezionato sotto vuoto.
Nel 2003, Arnaldo Pera diventa Presidente della società; mentre nel 2011, entra in azienda la terza generazione della famiglia con Alessandro nel ruolo di amministratore delegato. Con il compito di sviluppare i mercati esteri.
2016 – Nasce Torrefattori Associati
Una nuova società proprietaria dei brand Pera, Caffè Boasi e Rostkafè. Oggi Caffè Pera fa conoscere ed esporta l’aroma e la cultura del caffè italiano in diversi Paesi del Mondo. Studia e produce miscele per tutti i settori.
Dal caffè in grani, alle capsule, ai tradizionali. Molte cose sono cambiate, ma l’anima dell’azienda non si è spostata di un millimetro: è ancora nella torrefazione. E ancora oggi, come ieri, per sapere di caffè bisogna sapere di caffè e un Pera non è un Pera se non torna a casa con gli abiti impregnati di aroma.