MILANO – L’estate è la stagione in cui si scatena la passione per i bartender. Loro ci preparano cocktail e long drink. Ne esistono tanti. Tra quelli dissetanti, a quelli colorati o extra strong; il risultato è sempre frutto di ingredienti scelti e mixati con tecniche speciali. Alla fine il cocktail deve piacere innanzitutto a voi, ma vederlo fare può essere uno spettacolo.
Bartender e mixology all’opera
Ogni long drink o cocktail ha un suo percorso di creazione che coinvolge come spettatore il cliente. Proprio su questo principio, negli ultimi tempi, si stanno confrontando due tendenze ben distinte nella preparazione dei mix. Da una parte ci sono i Flair Bartender e dall’altra i Mixologist; venuti alla ribalta anche grazie all’omonima trasmissione televisiva.
I Flair Bartender sono barman il cui stile è in voga sin dagli anni ’80
La loro particolarità è la tecnica con cui versano gli ingredienti nelle speciali bottiglie da cocktai. Li mixano con movimenti quasi acrobatici sempre più arditi degli shaker; trasformando in vero e proprio intrattenimento la preparazione di quello che, alla fine, deve essere sempre un cocktail di qualità.
Il Flair è diventata una vera disciplina per la quale si organizzano contest di livello mondiale. Questo professionista punta a ricreare uno spettacolo per intrattenere il cliente.
Il Mixologist si preoccupa di più dell’alchimia perfetta fra i componenti e lo fa in modo quasi scientifico.
Egli gioca sulle temperature. Utilizza ingredienti originali e tecniche moderne, come il sale o la mixologia molecolare che li rendono unici.
Il mixologist è un vero culture dei cocktail. Coinvolge i suoi clienti spiegando le fasi della creazione delle sue opere.
Alla fine, sia che vi piaccia l’energia dei Flair Bartender o la scientificità dei mixologist, l’importante è che il risultato sia un cocktail o un long drink di qualità assoluta; uno che sorprenda il vostro gusto.