SANTOS (Brasile) – Nono giorno di Barista & Farmer, il talent show dedicato alla promozione della cultura del caffè di qualità ideato da Francesco Sanapo. I dieci baristi internazionali hanno visitato il Museo del Caffè di Santos, un luogo simbolo della cultura caffeicola verdeoro.
Durante la mattina, i concorrenti hanno partecipato ad una lezione, all’interno dei locali del museo, tenuta dal docente dell’accademia di Barista & Farmer, Fillippo Mazzoni (Mumac Academy, FOTO sotto). Il pomeriggio, invece, è stato dedicato alla visita del museo vero e proprio, grazie alla guida esperta dell’educador Pedro Mendes.
“Il museo è molto importante per Santos e per il Brasile – afferma Mendes – perché è ben rappresenta come l’economia generata dal caffè abbia impattato sulla città e sull’intero paese. Questo posto prima era il luogo di scambio ufficiale del caffè, era qui che veniva negoziata tutta la materia dello stato di San Paolo che sarebbe poi andata verso il porto di Santos. E’ questo il luogo chiave del caffè carioca, da qui infatti partono l’87% delle nostre esportazioni. Il mercato fu aperto il 7 settembre del 1922, per festeggiare i cento anni di indipendenza del nostro paese: i broker gestivano le compravendite ed i produttori portavano qui la loro merce.”
“Nel 1980 – prosegue Mendes – il mercato fu trasformato nel museo così com’è adesso: una parte importante della nostra collezione è rappresentata ovviamente dalla storia della pianta stessa e degli strumenti per lavorarla, mentre l’altro grosso elemento di interesse è dato dalle vicende dei lavoratori, che inizialmente erano degli schiavi. Abbiamo infatti avuto un lungo periodo di schiavitù, e gli immigrati divennero fondamentali nel momento in cui questa fu abolita e non si trovavano più lavoratori. Tantissimi gli italiani ed i portoghesi che vennero qui a lavorare il caffè in cerca di una vita migliore. Arrivavano qui a Santos con un treno che è in funzione ancora oggi.”
“Il caffè quindi – conclude la memoria storica del museo, Pedro Mendes – significa tutto: l’economia che ha generato ha permesso sviluppo a tutti i livelli, da quelli architettonici a quelli sociali: c’è quindi una connessione che lega profondamente l’Europa al Brasile e non potremmo parlare della storia del nostro paese senza parlare di caffè. Per noi è stato ed è semplicemente insostituibile.”