lunedì 23 Dicembre 2024
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Bari, felicità: è un bicchiere di vino con un panino… e una tazzina di caffè

La crisi sanitaria da Covid-19 non ha intaccato l’immagine del bar degli italiani, che anzi dichiarano di essere disponibili a pagare anche di più se questi offriranno qualità in condizioni di sicurezza. Ora non resta che ritrovare il piacere di andare al bar e prendere un tazzina, anche se d'asporto

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BARI – Il sacro rito del caffè va ben oltre il semplice gesto di assumere una dose di caffeina al volo: è una vera e propria cerimonia, un’abitudine, parte integrante delle giornate di tutti gli italiani. Un elemento che è venuto a mancare drasticamente da un giorno all’altro, a causa dell’arrivo del Coronavirus. Ora che ufficialmente entriamo nella Fase 2, questo elemento che è quasi uno dei tratti del dna italiano, torna a vivere anche se in una nuova forma: l’asporto. A Bari, i primi commenti di questo ritorno, uguale, ma diverso. Dal sito borderline24.com.

Abitudine che fa bene allo spirito: il caffè torna, anche se d’asporto

Più che una abitudine mattutina un vero e proprio stile di vita. Sono in tanti i baresi che hanno assaggiato per la prima volta dopo quasi 2 mesi di lockdown un caffè preparato dalle sapienti mani dei baristi ma consumato rigorosamente all’esterno del locale – in bicchieri usa e getta – come da disposizioni della fase due.

“Basta così poco per essere felici?”, il commento di uno dei clienti abituali di un bar nel cuore del quartiere Madonnella (foto in basso). Stessa emozione condivisa anche nelle altre caffetterie che prima potevano gestire gli ordini solo tramite rider oggi invece possono consegnare il cibo d’asporto anche direttamente ai clienti.

Caffè compreso. Si segnalano pochi assembramenti e file ordinate, i clienti si abbassano la mascherina per pochi secondi verso una lenta ripresa delle abitudini quotidiane.Il ritorno del caffè in Italia.

La crisi sanitaria da Covid-19 non ha intaccato l’immagine del bar degli italiani

Che anzi dichiarano di essere disponibili a pagare anche di più se questi offriranno qualità in condizioni di sicurezza. E’ quanto emerge dall’indagine commissionata dall’Istituto Espresso Italiano (Iei) all’agenzia YouGov. Nel giorno della ripartenza della Fase 2 con la riapertura dei bar con il take away e il delivery, secondo il sondaggio effettuato da YouGov Italia su un campione di 1188 persone, il timore di contrarre il Covid-19 rimane alto (il 78% delle donne e il 64% degli uomini dichiarano di essere abbastanza o molto preoccupati, in particolare sopra i 35 anni).

Eppure neppure il virus riesce ad alterare significativamente l’immagine assolutamente positiva che gli italiani hanno del bar

Per il 25% degli intervistati rimane l’occasione per passare tempo con gli amici e i colleghi (prima della crisi erano il 33%) e per un altro 25% un momento di pace e relax (stessa percentuale di prima dell’emergenza). Italiani tra l’altro disposti a pagare un prezzo maggiore per il caffè al bar: il 72% si dichiara pronto a farlo in presenza di una maggiore sicurezza del luogo di consumo, il 68% in presenza di una qualità migliore. Al primo posto tra gli accorgimenti più apprezzati l’igienizzazione continua dei tavoli (42%) e la pulizia di stoviglie con prodotti particolari (29%).

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