mercoledì 22 Gennaio 2025

Cercasi barista donna, 84 ore a settimana, meno di 3 € l’una: ma il sabato si va in discoteca

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BARI – Il lavoro di barista è sicuramente in evoluzione: le giovani generazioni, ispirati dai modelli dei campioni nazionali, stanno sempre più dando importanza alla formazione. Soprattutto, la passione è diventata quasi un requisito imprescindibile per lavorare dietro al bancone di una caffetteria. Una qualità essenziale poi per trasmettere e comunicare al meglio la rivoluzione qualitativa che sta coinvolgendo proprio la materia prima.

Il problema però resta un po’ invariato, anzi, forse in periodo di crisi è persino peggiorato: dare il giusto valore a un mestiere, passa soprattutto da chi assume. Già in un’altra occasione avevamo segnalato l’esempio di un annuncio poco vantaggioso e concentrato sul genere del barista ricercato. Guarda caso, donna e di bella presenza, magari simpatica al fine di arrotondare uno stipendio risicato con le mance.

  • CIMBALI M2

Ora sul web sta facendo discutere la proposta di un locale di Bari. Un’offerta di lavoro piuttosto assurda, mal pagata per un monte ore impressionante, sempre rivolta – ancora un caso? – al genere femminile. Lascia un po’ scoraggiati tutti coloro che ogni giorno da tempo, si impegnano a dare un nuovo significato alla figura dell’operatore. Nobilitando quello che non è una semplice operazione automatica di servizio: per quello bastarebbero i robot, che per altro ultimamente prendono piede; oppure una vending machine o anche una super automatica.

E poi, perché fissarsi con un genere piuttosto che sull’altro? Potremmo esser positivi e credere che sia una mossa d’avanguardia femminista: i datori di lavoro vogliono dare più opportunità lavorative al gentil sesso. Oppure, per essere più realisti, l’aspetto – un bel sorriso, magari un bel fisico e un approccio piacente – ancora oggi è una caratteristica che precede qualsiasi altro.

Per dire: lo stesso imprenditore che cerca una barista, assumerebbe prima una che ha investito nella sua formazione, qualificatissima e attenta a ogni passaggio, oppure una ragazza bellissima che sa soltanto qualcosina di come si monta il latte?

E a un uomo, si proporrebbe di gestire il locale, facendo nella pratica da titolare, per ben 14 ore al giorno, alla modica cifra di 1000 euro mensili?

O è una cortesia riservata solo alle donne? Che però – a sognare ancora l’annuncio – poi il sabato possono andare a ballare.

Bari, 14 ore no stop, ma è possibile sedersi: così recita l’annuncio

La barista deve saper usare bene la macchina del caffè, e soprattutto “deve sentirsi responsabile e titolare”. Inoltre, una grande concessione, “considerate le ore può stare comodamente seduta quando non c’è nessuno”. Perché, il cliente che vede una donna inadempiente scatta subito sulla sedia?

Infine, la chicca: il giorno di riposo è la domenica, “così il sabato potete andare a ballare“. E già, perché le ragazze poi devono divertirsi in discoteca. Bisogna lasciarle libere queste giovani donne del nuovo millennio. Quel che è giusto è giusto. Un datore di lavoro illuminato davvero.

Peccato che dopo una settimana così massacrante, non rimangano neppure i piedi per tornare a casa il sabato sera. Per non parlare poi dello stipendio: per mille euro al mese, sicuramente ce n’è d’avanzo per andare a divertirsi la sera.

Ovviamente un tempo libero gentilmente concesso, da dedicare a un nuovo tipo di caccia agli uomini, andando a esibire la bella presenza in discoteca. Mica una che fa la barista “dinamica” – così recita l’annuncio – poi il sabato sera vuole andare alla presentazione di un libro, o al cinema?

Si cerca una figura che “deve sentirsi responsabile e titolare”

E che praticamente per sei giorni alla settimana lavora 84 ore. Facendo due conti, si guadagna meno di tre euro all’ora. Qualche utente non ci sta, e nei commenti invita gli altri a scrivere all’ispettorato del lavoro per segnalare l’anomalia.

“Il problema è che se ne approfittano del fatto che non c’è lavoro. – scrive una donna. – Assurdo lo stipendio, spero almeno che facciano un regolare contratto“; “una vergogna scandalosa”. Dice un altro.

Al telefono il proprietario conferma tutto, ma è più accomodante

“Non c’è una pausa, ma posso inserirla in base ai miei turni. Ho cambiato lavoro e devo stare fuori Bari, ma possiamo venirci incontro”. Sì, la barista deve stare da sola nel locale, che serve soprattutto “un centinaio di cornetti e caffè a prezzo bassissimo“.

E quei mille euro sono netti, con assicurazione. “Se c’è bisogno – aggiunge il titolare – si possono avere anche due giorni di riposo. Quando io sono impegnato si intrattiene lei”.

E per quel posto qualcuno si è già candidato

Visto che il proprietario ammette che “nei prossimi giorni viene una persona in prova”. A ben guardare non è la prima volta che la stessa attività inserisce questo tipo di annunci. Nel solo mese di gennaio ne sono stati pubblicati diversi. E lo stipendio mensile è passato prima da 800 a 900 euro, ora si attesta a mille. Gli orari sono cambiati di conseguenza: prima dalle 4 alle 16, poi alle 17, ora fino alle 18.

Resta una costante: la barista “naturalmente si può sedere quando vuole, non deve essere comandata da nessuno, deve sentirsi titolare”

Ma deve anche “occuparsi delle pulizie della macchina e del bar”. Nei primi annunci si parlava anche della necessità di saper usare “affettatrice, cassa e tutti i macchinari” e “occuparsi delle pulizie giornaliere”.

Ora queste richieste non ci sono più ma spunta il requisito “possibilmente donna” che il sabato, dopo un turno di 14 ore, può “andare a ballare” perché la domenica riposa.

Riposa? Siamo sicuri che non debba sbrigare qualche faccenda di casa come cucinare il pranzo domenicale, stirare le camicie e pulire il bagno?

In alternativa i titolari del bar offrono due part time da 500 euro mensili. Spalmati su due turni: dalle 4 alle 11 e dalle 11 alle 18. Sette ore di lavoro per sei giorni, 42 il totale per una settimana, e le divisioni danno sempre lo stesso risultato. La paga è di meno di tre euro all’ora.

Accanto a questo continuo ripetersi di annunci, però, se ne scovano altri: la stessa attività è in vendita “a malincuore”, comprese macchina per il caffè, macinini, frigorifero e lavastoviglie.

 

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