Molto diffusa a Milano fino agli anni Trenta, era una bevanda che accompagnava la degustazione di dolci, ma che veniva anche consumata da sola, sia calda che fredda.
Oggi poco presente nei bar e nei Caffè della città, è sicuramente ricordata dai milanesi doc e talvolta proposta all’ombra della Madonnina.
La Tradizione
La Barbajada di Milano deve il suo nome all’inventore, Domenico Barbaja, cameriere di caffe? che seppe diventare uno degli uomini piu? potenti dell’Europa ottocentesca grazie a un eccezionale fiuto per il talento musicale e a un’ineguagliata capacita?
imprenditoriale. Finì per dirigere diversi teatri tra i quali La Scala, il San Carlo, il Teatro di Cannobiana (ora Teatro Lirico).
Fondò il Caffè dei Virtuosi, proprio di fianco Alla Scala e, forse in memoria delle sue umili origini di cameriere, creò la Barbajada che si diffuse nella prima metà dell’Ottocento.
Rovani su di lui scrisse: “Quest’uomo che aveva cominciato la sua carriera con il fare lo sguattero nei fondaci delle bottiglierie,… scoprì l’alto segreto di mescolare la panna con il caffè e con la cioccolata, onde nell’imperitura parola di Barbaiada, si fece un monumento più saldo del granito”.
La Denominazione
La De.Co. è un riconoscimento dato dal Comune di Milano ai prodotti gastronomici legati alla tradizione della città, alla sua identità e al potere di comunicarla in tutto il mondo. La barbajada ha ricevuto la De.Co. nell’aprile 2008.
Le Caratteristiche
Bevanda storica a base di cioccolata, latte e caffè in eguali dosi, zucchero e lavorata con la frusta fino a schiumare.
Si prepara mettendo nella cioccolatiera un terzo di cioccolata liquida, un terzo di caffè e un terzo di latte o panna e frullando il tutto sul fuoco in modo che faccia la schiuma.
La cioccolata deve essere sciolta in acqua e non latte. Servita fresca in bicchiere d’estate, o calda con panna in tazza d’inverno.
La Produzione
La barbajada veniva preparata nei caffè milanesi fino agli anni ’30. Il Caffè dei Virtuosi, dove si discuteva di affari generali, società, cultura e politica, proponeva la degustazione di dolci accompagnandoli con questa bevanda che non è caffè né cioccolata.
Una delizia, buona sia d’inverno che d’estate, che restò per molti anni in voga e si diffuse rapidamente in molti bar della zona.
La Cultura
Al Caffè dei Virtuosi, in via Manzoni, era molto amata dalla Milano del secolo. Samarani è stato l’ultimo caffè milanese famoso per il modo di prepararla.
In Cucina
Ottima da preparare in casa, si può gustare da sola sia d’estate che d’inverno. Ma si adatta bene a diventare bevanda per accompagnare torte o biscotti di pasticceria.
La Ricetta
Ingredienti per 2 persone: 2 cucchiai di cacao amaro; zucchero; ¼ di l. di latte freddo; 2 tazzine di caffè appena fatto.
Mettere in un pentolino il cacao, il caffè e il latte (o panna) e frullare a fuoco medio in modo che faccia la schiuma.
Versare poi in tazze e servite molto calda con un ciuffetto di panna. Se preferite la bevanda fredda, fate raffreddare del tutto dopo che gli ingredienti si siano ben amalgamati e mettete in frigo per circa mezz’ora.
Arianna Curcio