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Barawards 2015 bar, ristoranti e hotel. Il miglior barista dell’anno è Maurizio Valli del Bugan Coffee Lab di Bergamo

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MILANO – Oltre trecento persone hanno fatto da cornice alla serata di gala durante la quale sono stati decretati i vincitori di Barawards 2015, il premio che vuole valorizzare la professionalità e l’innovazione nei bar, alberghi e ristoranti, promosso da Bargiornale in collaborazione con Ristoranti.

Il grande successo della manifestazione, testimoniato dal numero di voti giunti in redazione, oltre 9.000 per locali e i professionisti e più di 8.000 per i prodotti, è stato dunque suggellato dal grande successo della serata, nel corso della quale sono stati premiati ben 45 locali, 25 professionisti e 12 prodotti innovativi.

bargiornale BAR AWARDSMa andiamo con ordine e procediamo con la definizione del podio dei locali e dei professionisti per ogni sezione in lizza a Barawards 2015.

Nella categoria Bar caffetteria dell’anno la vittoria è andata al VeroNero Caffé di Bari, seguito dal Bugan Coffee Lab di Bergamo e dal Filter Coffeee Lab di Pisa.

Il Bugan Coffee Lab, si trova in Via Quarenghi al 32. E’ un locale a quattro facce: è insieme coffee shop, luogo di degustazione, scuola per appassionati e professionisti, piccola torrefazione artigianale.

È la creatura di Maurizio Valli, 34 anni, un maniaco della perfezione nella tazzina di caffè, esperto come pochi, autorevole e autorizzato docente in materia, da sempre affascinato dai chicchi di caffè, dal loro profumo, dall’aroma inconfondibile e dalla piacevolezza al tatto, già titolare dal 2001 della caffetteria Buganvillea di via San Bernardino, sempre a Bergamo.

Il premio come Cocktail bar dell’anno è andato invece al Quanto Basta di Lecce, con gli altri due gradini del podio occupati dal Tibi Bistrot Provençal di Milano e dal RivaBar di Riva del Garda (Trento).

Il primo posto come Pasticceria/gelateria dell’anno va invece alla D&G Patisserie di Selvazzano Dentro (Padova), mentre al secondo e terzo posto si piazzano due realtà milanesi, il Pavè e lo Knam.

Il podio come Bar d’albergo dell’anno è invece tutto romano, con la vittoria che va a The Gin Corner, seguito da Time Wine Bar e dal Locarno Bar.

A vincere il titolo di Locale polifunzionale dell’anno è il Banana Republic di Roma e alle sue spalle si situano il Dry Cocktails&Pizza di Milano e il Loca Bar di Riccione (Rimini).

E sempre a Riccione troviamo il Locale rivelazione dell’anno, il Belludi Quarantadue, che precede sul podio il Close di Palermo e un’altra realtà di Riccione, il Bevabbé.

Passando ai professionisti, il premio come Premio Csc – Barista dell’anno è andato (FOTO) a Maurizio Valli del Bugan Coffee Lab, con Gianni Cocco del Vago Erba e Francesco Corona del Coffee and Good spirits a completare il podio.

Al primo posto del Premio Turin Vermouth – Bartender dell’Anno troviamo la barlady Cinzia Ferro dell’Estremadura, davanti a Domenico Federico della Terrazza Martini Expo e Leonardo Veronesi del Rivabar.

La vittoria del Premio Branca, Bartender Italiano all’estero, va a Matteo Zed Zamberlandi Del Posto, che precede Salvatore Tafuri de The Standard Hotel e Claudio Perinelli delSeymour’s Parlour.

Infine, ad aggiudicarsi il Premio Oscar 697 come Giovane talento dell’anno è statoMichele Zilio del Rita & Cocktails, seguito sul podio da Michele Ferruccio di The Corner e Stefano Agostino del Doping Club.

Passando alla categoria alberghi, il premio come Boutique&charme hotel va all’Hotel Locarno di Roma, con l’Adler Mountain Lodge di Castelrotto (Bolzano) che si piazza al secondo posto precedendo l’Hotel Belvedere di Riccione.

A vincere nella categoria Wellness hotel dell’anno è invece l’Hotel De Russie di Roma, seguito dal Park Hyatt di Milano e dal QC Terme Hotel Bagni Nuovi di Bormio (Sondrio).

Il podio del Direttore d’albergo dell’anno vede sul gradino più alto Patrizio Cipollini delFour Seasons Firenze, che precede Marina Pasquini dell’Hotel Belvedere e Danilo Zucchetti di Villa d’Este.

Anche la vittoria come F&B e bar manager dell’anno va a un professionista del Four Seasons Firenze, Massimiliano Prili, davanti a Sebastiano Pira dello Sheraton Diana Majestic e a Andrea Cartapatti di Blu Hotels.

Nella categoria ristoranti, la vittoria come Ristorante d’autore dell’anno è andata aInnocenti Evasioni di Milano, che ha preceduto nelle preferenze il Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo) e l’Osteria Francescana di Modena.

Tutto milanese invece il podio del Design restaurant dell’anno, con la vittoria andataFilippo La Mantia davanti a Carlo e Camilla in segheria e a Ceresio 7.

A vincere nella categoria New bistrot è il Nana Piccolo Bistrò di Senigallia (Ancona), con il secondo posto andato alla Brasserie du Casino di St. Vincent (Aosta) e il terzo ai Tre Cristi di Milano.

Ristorante d’albergo dell’anno è il Signum sull’isola di Salina (Messina), che si piazza davanti al Villa Crespi di Orta San Giulio (Novara) e a Il Palagio Four Seasons di Firenze.

Il premio come Locale storico dell’anno se lo aggiudica l’Harry’s Bar di Venezia che precede un altro locale veneziano, il Vecio Fritolin e l’Al Cambio di Bologna.

A vincere nella categoria Pizzeria dell’anno è il Dry Cocktails & Pizza di Milano, davanti alPepe in Grani di Caiazzo (Caserta) e a un’altra pizzeria milanese, il Lievito Madre Gino Sorbillo.

Nella categoria Ristorante tradizionale dell’anno il primo posto va alle Terre Alte di Longiano (Forlì-Cesena), il secondo a Il Gatto Nero di Cernobbio (Como) e il terzo a Le Grottelle di Capri (Napoli).

E concludiamo con il podio del Premio Rum Diplomatico – Chef dell’anno, sul cui gradino più alto si piazza un’altra donna, Martina Caruso del Signum, che precede Michele Gilebbi del Nana Piccolo Bistrò e Massimo Moroni del Gin Rosa

Particolarmente toccante è stata la consegna del Premio Campari, memorial Franco Zingales, istituito da Bargiornale in onore dell’indimenticato caporedattore della testata. Un onore toccato a Salvatore Bongionvanni, Rocco Fiorenza, alias Mister Mojito, e il Bibliotecario di Bargiornale Lucio Tucci.

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