MILANO – I bar storici hanno resistito alle guerre, ai cambiamenti socio-economici, accogliendo i maggiori protagonisti della politica e della cultura di ciascun periodo. La tazzina d’espresso ha fatto da tratto comune nel susseguirsi degli anni, diventando uno dei simboli dell’italianità in tutto il mondo. Leggiamo quali sono i più celebri, dall’articolo di Maria Teresa Manuelli su Il Sole 24Ore.
Bar storici italiani: il passato dello Stivale fino a oggi
Hanno visto guerre e rivoluzioni, passaggi di proprietà e di mode, e anche pestilenze e pandemie. Ma hanno resistito, nonostante tutto e tutti: sono i bar e caffè storici del nostro Paese. Vogliamo portarvi in un viaggio ideale attraverso questi templi del gusto, ma anche dell’arte e della cultura che hanno ospitato artisti e pensatori, scrittori e politici. Esempi di resilienza che in questi giorni tornano alla loro piena attività. Riuniti nell’associazione Locali Storici (www.localistorici.it, 200 tra alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie e caffè letterari antichi della Penisola), conservano ambienti e arredi originali, cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti importanti e le frequentazioni più illustri.
A guidarci nella scelta il tema della rinascita. Per questo abbiamo selezionato una rosa di caffè e pasticcerie che conservano l’impronta del Liberty, il grande movimento che ha le sue basi teoretiche in Ruskin, Morris e nei Preraffaelliti per poi irradiarsi nelle varie capitali, assumendo connotazioni e nomi diversi: Modern Style, Art Nouveau, Jugendstil, Secessione, Floreale, Modernismo Catalano, Liberty. E che aveva nelle sue basi una forte fiducia nel progresso, nel futuro e nel nuovo.
Lo slancio di una nuova partenza, appunto. Per chi non volesse fermarsi ai locali qui proposti, ma percorrere l’Italia alla ricerca dei tanti tesori – a volte sconosciuti – di questo movimento artistico suggeriamo la Settimana internazionale dell’Art Nouveau che quest’ anno si svolgerà dall’8 al 14 luglio 2021 su iniziativa dell’associazione Italia Liberty (www.italialiberty.it). Il calendario è promosso dall’associazione, con il patrocinio di MiC Ministero della Cultura, Enit, Council of Europe e Fondazione Italia Patria della Bellezza.
Sarà un evento diffuso su tutto il territorio, con appuntamenti in varie località: visite guidate, mostre e conferenze per consentire a un vasto pubblico di vivere un’esperienza originale a ritroso nel tempo. Noi, però, preferiamo iniziare il nostro viaggio con caffè e pasticcini.
Pasticceria Pirona, dal 1900
Patria dei caffè storici, il nostro viaggio parte da Trieste, dove la pasticceria nacque dall’estro di Alberto Pirona dispensando confetture, dolci, frutta in conserva, paste e biscottini, nonché liquori e vini scelti. Quest’ ultimi apprezzatissimi da James Joyce. Meta preferita di letterati e artisti, è divenuta una frequentatissima istituzione. Vetrine, arredi e scritte con la linearità liberty dei primi del Novecento (largo Barriera Vecchia 12, Trieste).
Caffè Mulassano a Torino, dal 1907
Bancone in onice di Numidia con decorazioni in bronzo, soffitto a cassettoni legno-e-cuoio, pareti con specchi e boiserie, decorazioni scolpite in legno e dorate a polvere. E una facciata in legno, con bussola e ampie vetrate. Liberty straordinario creato dall’ingegner Vandone insieme ai migliori artigiani, progettato “a moduli” per poter essere smontato e rimontato altrove. Per i torinesi è un simbolo (piazza Castello 15, Torino).
Caffè pasticceria Baratti & Milano, dal 1858
Sempre a Torino, altra patria dei caffè, Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano, per l’Esposizione Universale del 1911, ampliarono la loro confetteria col Caffè sotto i portici di piazza Castello. Gioiello liberty, opera dell’architetto Casanova e dello scultore Rubino per i bassorilievi in bronzo, con esterni e interni di straordinaria ricchezza decorativa, tra marmi intarsiati, stucchi, lacche, rare stoffe, arredi in mogano. Amato da Mascagni e Gozzano (piazza Castello 29, Torino).
Caffè pasticceria Bonfante, dal 1922
È il regno dei “Nocciolini” semplici e squisiti dolcetti che il fondatore Luigi Bonfanti ha il merito di aver fatto conoscere in tutt’ Italia. È un gioiello Liberty tutto originale, con marmi, specchi, banconi e boiserie in noce piemontese finemente decorati (via Torino 29, Chivasso-To).
Pasticceria Vigoni, dal 1878 tra i bar storici
Splendido esempio Liberty, con banconi a motivi floreali, pavimenti, soffitto e persino illuminazione originali d’inizio Novecento. Il fondatore Enrico Vigoni creò qui il dolce-simbolo di Pavia, la Torta Paradiso, con un ingrediente segreto che la faceva arrivare sempre fresca anche all’estero, e che vinse medaglie d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano del 1901, 1902 e 1906 (strada Nuova 110, Pavia).
Caffè Fiaschetteria Italiana, dal 1888
Soprannominato amichevolmente il “Florian di Montalcino”, creato da Ferruccio Biondi Santi, “inventore” del Brunello, da oltre un secolo è polo d’incontro enologico e culturale dei produttori locali e meta dei raffinati di tutto il mondo. Squisito esempio di puro Liberty, è tutto originale, con bancone e vetrine, divani in velluto rosso, specchi, tavolini in marmo giallo com’ erano a fine Ottocento (piazza del Popolo 6, Montalcino-Si).
Ristorante Caffè Poliziano, dal 1868
In stile eclettico-Liberty, è l’affascinante e lussuoso caffé-ristorante-pasticceria del centro storico della città, con una romantica balconata sulla Valdichiana. Conserva l’insegna esterna, soffitti, stucchi, grandi vetrate, porte e finestre originali ed è stato riportato allo splendore d’inizio Novecento con un restauro frutto di meticolose ricerche di materiali, arredi e suppellettili. E’ stato fucina culturale con scrittori e poeti come Carducci, Prezzolini e Malaparte, e amato da Pirandello, che traeva spunti osservando i suoi clienti, e da Fellini (via Voltaia nel Corso 27/29, Montepulciano-Si).
Bar storici: caffè Meletti, dal 1907
Rara espressione del Liberty nelle Marche, con decorazioni floreali e arredi originali perfetti. Re Vittorio Emanuele fece visita nel 1908 e 1910 per acquistare l’Anisetta e lo decretò “Fornitore della Real Casa”. Mascagni avrebbe iniziato qui a scrivere l’opera “Lodoletta”. Guttuso, alla fine della Seconda Guerra, vi progettò la rivista “L’Orsa Maggiore”. Sono passati Stuparich, Zandonai, Badoglio, Sartre, Hemingway e Trilussa (piazza del Popolo 56, Ascoli Piceno).
Pasticceria Sandri, dal 1860 Soffitti a volta affrescati da un allievo del Brugnoli; arredi liberty in massello di noce, con marmi e cristalli, tutto tra Otto e Novecento. Fondata da Giacomo Schucani, venuto da Sent, nei Grigioni, è tuttora guidata dalla sua quinta generazione. Istituzione di Perugia, scambiò con Franz Sacher la ricetta della famosa torta con la propria “Bignè alla Pompadour”; lanciò il catering per i grandi ricevimenti dopo la seconda guerra, addolcì Bacchelli, Malaparte, von Karajan, re Gustavo di Svezia (corso Vannucci 32, Perugia).
Caffè pasticceria Fabbrica Finocchiaro, dal 1924
Testimone Liberty delle novecentesche fabbriche siciliane di caramelle, confetti pregiati, confetture, cioccolata e granite, è storia della tradizione dolciaria dell’Isola. Conserva facciate, ampi spazi originali divisi da archi e colonne, alti soffitti affrescati, arredi e cimeli (corso Italia 199-203, Giarre-Ct)