MILANO – Ormai la riapertura al pubblico dei locali è dietro l’angolo: lunedì 18 maggio le serrande sollevate e i tavoli pronti ad accogliere i clienti nostalgici. Ma è davvero così lineare oppure ci sono degli ostacoli ancora insormontabili per molti gestori? Abbiamo riportato la presa di posizione del titolare dello storico Harry’s bar di Venezia, che ha scelto la via della chiusura prolungata. Ma non è il solo, tanto meno tra i locali più antichi, tra cui, il Caffè Gambrinus di Napoli. Leggiamo la notizia da stylo24.it.
Bar d’Italia: chi aprirà e chi no
Lo storico locale di Piazza Trieste e Trento, non aprirà né domani, nè a partire da lunedì 18 maggio. Lo ha annunciato il titolare Antonio Sergio sottolineando che si è in attesa delle istituzioni.
Sergio ha dichiarato che, se saranno fornite condizioni favorevoli, si tornerà a lavoro. Altrimenti, è economicamente più conveniente per lui restare chiusi
Nel resto dell’intervista resa al quotidiano Il Mattino, il titolare dello storico caffè (in cui sono attualmente impiegati 40 dipendenti, ndr) ha tenuto a specificare: “Il Gambrinus è un bar solo sulla carta: strutturalmente è una nave.
Perciò, se non ci sono i numeri giusti, non apriamo. Se il Premier Conte e il governatore De Luca con le loro norme ci consentiranno di rientrare nelle spese, alzerò le saracinesche. Altrimenti niente”.