mercoledì 22 Gennaio 2025

L’ALLARME – Chiusi 1.474 bar in Lombardia nei primi 3 mesi del 2013

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MILANO – Emergenza nel settore del commercio. Nel primo trimestre 2013 è fortemente negativo, in tutte le Regioni italiane, il saldo tra imprese che nascono e quelle che muoiono. Il record in Lombardia. Qui infatti, ‘spariscono’ 854 esercizi commerciali, tra bar e ristoranti ma anche il Lazio registra 635 aziende cancellate.

E’ l’allarme lanciato da Confesercenti che in una nota parla di “catastrofe” e chiede “un piano speciale per le città”.

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Lombardia. Le proiezioni di Confesercenti per il primo trimestre 2013

Queste segnalano in particolare il crollo di esercizi commerciali nel Lazio (936 chiusure, per un saldo negativo di -635 aziende), in Sicilia (639 cessazioni, saldo -515); Piemonte (654 chiusure, saldo -507) e Lombardia (665 chiusure, saldo -428).

Profondo rosso anche per quanto riguarda le imprese di somministrazione

Si legge ancora nell’indagine: il record negativo toccherà alla Lombardia, dove hanno chiuso 1.474 imprese per un saldo negativo di 854 unità.

Seguiranno Piemonte (942 chiusure) e Romagna (893 chiusure), che registreranno entrambe un saldo negativo di 702 imprese.

”L’effetto della crisi sulle imprese di commercio e somministrazione si manifesta non solo con un aumento del numero di chiusure, ma anche e soprattutto con una riduzione del numero di nuove aperture”, spiega ancora Confesercenti che ravvisa anche “una sempre maggiore difficoltà ad aprire una nuova impresa”.

Per questo chiede che Regioni e Comuni predispongano un piano speciale per le città. ”Le imprese del Commercio e della somministrazione versano in una situazione catastrofica: e’ interesse di tutto il Paese evitare l’ecatombe in due dei settori più importanti della nostra economia.

Occorre – chiede Confcommercio intervenire subito, nonostante lo stallo politico: Chiediamo a Comuni e Regioni di predisporre con urgenza un piano per salvare il commercio delle nostre città, studiando anche misure di supporto per chi si mette in gioco e scommette sul Paese, decidendo di aprire una nuova attività”.

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