MILANO – I bar dello Stivale sono quelli maggiormente colpiti dall’assenza della nazionale ai prossimi mondiali di calcio in Russia. Nessuno guarderà l’Italia dal plateatico di un locale. Nessuno, quindi, consumerà più del solito nel mese dei mondiali.
Bar e sport: un’arma a doppio taglio
«Un peccato. Gli eventi sportivi sono fonte di introiti straordinari rispetto al lavoro quotidiano. La perdita economica è evidente.» Spiega Dania Sartorato della Fipe, che rappresenta gli esercenti trevigiani. «Una partita dell’Italia portava, in media, un 20 per cento di clienti in più. In media, perché chi aveva il maxi schermo aveva davvero parecchie entrate. Non sono un’appassionata ma avrei preferito, per la categoria, che ai mondiali ci fossimo andati noi».
La delusione di Massimo Zanetti
Ma per Massimo Zanetti della omonima holding Massimo Zanetti Beverage Group (uno che nel calcio ha investito parecchio, basti pensare alle esperienze a Bologna e Treviso – oggi è partner della Juventus) la delusione è soprattutto come tifoso.
«Che delusione per la Nazionale, ero andato a vedermi tutte le partite in Brasile nel 2014. Sarei andato anche in Russia con il mio amico “Bepi” De’ Longhi, invece niente. La colpa è tutta dell’allenatore: i giocatori buoni ce li avevamo, ma Ventura si è intestardito su una formula di gioco. E poi gli altri corrono, i nostri no. Io preferisco Ancelotti, spero arriverà lui».
I contraccolpi economici saranno importanti
«Io amo lo sport, e nello sport investo molto. Di certo il valore dei giocatori e del nostro calcio dopo questa eliminazione si è abbassato. Le perdite maggiori ce le avrà la Federazione. E pure la Russia, perché un mondiale con l’Italia sarebbe stata tutta un’altra cosa».