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sabato 02 Novembre 2024
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Bar della Regione: a Trento, i ragazzi imparano la professione con la pratica

Ha riaperto questa settimana il bar della Regione su proposta degli assessori Waltraud Deeg e Lorenzo Ossanna. “Sono molto contenta che la Regione abbia colto quest’occasione di rinnovo dell’affidamento del bar per realizzare questo progetto di formazione dei giovani – ha spiegato Deeg – si tratta di un’occasione formativa e un contributo alla soluzione dell’abbandono scolastico”

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TRENTO – Formazione, professionalità, mondo della scuola e del lavoro: bisogna lavorare su tutti questi punti per tentare di risolvere uno dei problemi che affliggono il settore horeca, ovvero, la mancanza di personale qualificato a servizio dei locali. Se si vuole riportare i giovani a investire su questo duro mestiere, è necessario dare esempi di crescita, carriera  stabilità concreta, mettendo le mani in pasta. Un esempio è il bar della Regione a Trento, che ha dato la possibilità agli studenti usciti dagli istituti alberghieri di lavorare dietro al bancone. Leggiamo i dettagli di questo progetto dall’articolo su lavocedeltrentino.it.

Bar della Regione: una via per diventare professionisti horeca

Sviluppare le competenze dei ragazzi usciti dagli istituti alberghieri, o a rischio di dispersione scolastica, affinché possano acquisire la necessaria esperienza per essere inseriti nel mondo del lavoro.

È con questo obiettivo che ha riaperto questa settimana il bar della Regione su proposta degli assessori Waltraud Deeg e Lorenzo Ossanna. “Sono molto contenta che la Regione abbia colto quest’occasione di rinnovo dell’affidamento del bar per realizzare questo progetto di formazione dei giovani – ha spiegato Deeg – si tratta di un’occasione formativa e un contributo alla soluzione dell’abbandono scolastico”.

“Questo è un progetto forse unico nel nostro Paese – ha ricordato Ossanna – mi auguro che questa iniziativa possa essere riproposta in altri enti pubblici”. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’impresa sociale/formativa “Blooming Srl”, che è nata proprio per potenziare le competenze di questi ragazzi, attraverso una metodologia “in assetto lavorativo”, cioè gestendo direttamente attività di impresa nei settori dell’ospitalità e della ristorazione.

Sono quattro i giovani già al lavoro – ha spiegato Mattia Gallina Presidente di Blooming. Abbiamo due tutor Stefano e Pietro di 35 e 25 anni (uno in cucina e l’altro al bancone) che vengono da un passato difficile, ma hanno già avuto esperienza lavorative, che insegneranno il mestiere a Mattia e Filippo entrambi di 17 anni che arrivano dal progetto scuola non scuola”.

L’istituto alberghiero di Levico, invece, sarà la prima scuola a mandare a rotazione 2/3 ragazzi per fare uno stage di 4/6 settimane

“Abbiamo costruito questo progetto per quei ragazzi che fanno fatica a rimanere a scuola – ha spiegato l’insegnante Fulvio Cappello. La nostra idea è di allargare la partecipazione anche agli altri istituti alberghieri di tutta la Regione”.

“In occasione poi del consiglio provinciale o quello regionale sarà riaperta la buvette – ha ricordato la cicesegretaria generale della Regione Antonella Chiusole. Daremo quindi ai ragazzi la possibilità di imparare all’interno di un contesto istituzionale come muoversi nel mondo del lavoro”

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