Carmen Autuori, nell’articolo pubblicato dal portale d’informazione Luciano Pignataro Wine and Food blog, elenca cinque regole di buone maniere da seguire ogni volta che ci si reca al bar: dal salutare cortesemente il personale fino alle richieste da formulare al banco. Di seguito riportiamo un estratto dell’articolo.
Al bar con eleganza
MILANO – C’è un vecchio detto che recita: “al tavolo e al tavolino si riconosce il signore ed il signorino”. Parliamo, ovviamente, di un’epoca altra quando le uscite in pubblico erano l’eccezione e non la regola e i luoghi d’incontro più diffusi erano i circoli dove si giocava a carte, al tavolino appunto, oppure i ristoranti e quindi a tavola.
Poi fu la volta dei bar, nati come caffè, prima a Vienna e poi diffusi in tutta Europa, il primo in Italia fu il Florian a Venezia nel 1720. Si trattava di veri e propri salotti aperti al pubblico e frequentati quasi esclusivamente dall’aristocrazia e dall’alta borghesia.
Solo nel secondo Dopoguerra, prima nelle grandi città e poi nei piccoli centri, il caffè che nel frattempo aveva mutato nome in bar, assunse le caratteristiche attuali, ovvero crocevia d’incontri abituali o fortuiti dettati dall’esigenza di concedersi una pausa per la colazione, per un caffè oppure, in tempi più recenti, per l’aperitivo.
Una parentesi piacevole che, però, non può sottrarsi alle regole delle buone maniere che spesso s’identificano con il vivere civile.
Salutare
Non è un fatto così scontato. Come in qualunque luogo chiuso, entrando si saluta sempre. Un “buongiorno” “buonasera”, così come “per favore” e “grazie”, non solo ci faranno ricordare come persone educate, ma metteranno il barista in condizione di essere felice di accontentarci perché l’educazione funziona come un boomerang. O almeno si spera.
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