lunedì 23 Dicembre 2024
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Milano è la città del caffè? Profuma di espresso tra caffetterie e torrefazioni

Milano è diventata la capitale del caffè (anche se di fretta). Torniamo ancora una volta sui dati della CCIA di Milano proponendovi questo commento alle cifre diffuse dall’ente camerale meneghino pubblicato mercoledì scorso nell’edizione online del Giornale

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MILANO – E se la celebre lezione al balcone di Eduardo De Filippo sull’arte di preparare il caffè si fosse svolta su un ballatoio dei Navigli anziché in un vicolo napoletano? Il paradosso avrebbe ragion d’essere a guardare i dati sul consumo ma soprattutto sulla produzione della celebre bevanda che rende nervosi, e che vede la Lombardia in testa alla classifica. Ben 138 le imprese attive nella nostra regione per la lavorazione del caffè con 36 solo a Milano, rispetto alle 120 della Campania.

Milano: il primato della tazzina sotto la Madonnina è confermato anche dalla proliferazione di torrefazioni e caffetterie in tutta la città

Incluse le nuove catene un po’ modaiole che si ispirano alle bakery americane. Come la catena Arnold Coffee, una delle ultime sorte a due passi dal Duomo. Miscele arabiche classiche ma per colazioni “yankee”, servite in bicchieroni pret a porter. Sembrerebbe uno sfizio per studenti a zonzo e invece «il prodotto che più vendiamo in assoluto è il caffè macchiato al caramello – dice alla cassa un giovane in completo testa di moro – ma va moltissimo anche quello al cinnamon». E dopo pranzo ci passano anche gli impiegati per la sveglia di fine pausa «anche se poi alla fine alcuni hanno paura e chiedono un caffè tradizionale, ma noi siamo italiani e serviamo anche quello…».

Milanesi pazzi per la tazzina?

«Dipende da chi gliela prepara» dice il titolare della celebre cremeria San Carlo all’angolo con il corso Vittorio Emanuele che serve oltre 1.200 caffè al giorno. «Dalla clientela bisogna farsi voler bene e i milanesi ci premiano per il miglior marocchino che prepariamo con un mix di panna fresca e latte scremato. Il successo sta anche nella fantasia, e allora ecco il caffè freddo siciliano con panna, che è praticamente un cremolato oppure, visto che è ancora agosto, il nostro caffè estivo, schiumato tra caldo e freddo». E chi più ne ha più ne metta anche se lo shakerato resta il più amato dai milanesi nella stagione torrida.

Ma è solo una questione di servizio o è fattibile una vera classifica sulle migliori tazzine a Milano?

Il testimone della tradizione resta ancora saldo nelle mani del bar Cova di via Montenapoleone che, come ricorda Edmondo Capecelatro nel suo ultimo libro “L’Arte del Caffè” (Rogiosi Editore), nell’800 era ritrovo dei patrioti lombardi durante i moti del ’48 prima di essere distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale, quando la sede era ancora all’angolo tra via Verdi e via Manzoni».

Ma in centro la sfida si fa dura con la pasticceria Marchesi di corso Magenta che dal 1824 serve il caffè in larghe tazze di porcellana con annesso cioccolatino (ma i golosi possono aggiungere un bignè). Gli amanti della tradizione hanno punti fermi nella cremeria Buonarroti di piazza Wagner, nota per la celebre pallina di gelato ma anche per la panna fresca fatta in casa; e, a poca distanza, nella più recente Torrefazione Vercelli, piccolissimo locale che inebria gli avventori con il fortissimo aroma delle sue miscele appena macinate. Chi gravita in zona Porta Venezia, invece, difficilmente si perde una tappa caffè alla Torrefazione Ambrosiano di corso Buenos Aires dove c’è sempre coda «ma i nostri barman sono velocissimi».

Egidio, ex barista napoletano a Milano avverte: «Sotto la Madonnina col caffè sono velocissimi, anche troppo. Ma a Napoli il caffè è più buono, non solo per via dell’acqua, ma perché i bar usano ancora le macchine a pressione dove quello scende goccia a goccia…».

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