MILANO – Quando la maggior parte dei commensali ordina un piatto di pasta in un ristorante, concentra la propria attenzione sui deliziosi sapori, trascurando molto spesso l’impatto ambientale che quello stesso piatto ha. Tuttavia, è importante notare che alcune pietanze, tra cui la pasta alla bolognese, presentano un’impronta carbonica superiore rispetto ad altre.
In questo ambito, Amazon Web Services (AWS) e Altruistiq, una società attiva nel campo delle tecnologie climatiche e partner di AWS, stanno contribuendo a comunicare in modo trasparente le emissioni di anidride carbonica (CO2) ai consumatori e a fornire alle imprese gli strumenti necessari per misurare, gestire e ridurne le emissioni.
L’impegno di AWS e Altruistiq per la riduzione delle emissioni CO2
Altruistiq, attraverso l’utilizzo dei servizi offerti da AWS, offre supporto a una vasta gamma di settori nell’ambito della riduzione delle emissioni.
In particolare, ha assistito Gousto, un noto rivenditore di alimenti nel Regno Unito, nel calcolare l’impronta carbonica di ciascuna ricetta presente nel proprio menu, analizzando addirittura gli ingredienti singolarmente. Questa collaborazione ha dato ottimi risultati, in quanto Gousto dispone ora di una conoscenza precisa delle emissioni associate a ciascun ingrediente impiegato nelle sue preparazioni.
Va sottolineato che l’elaborazione delle vaste quantità di dati necessari per ottenere queste informazioni sull’impronta carbonica sarebbe stato un compito quasi impossibile per un essere umano.
La soluzione proposta da Altruistiq si avvale dei servizi di AWS per elaborare, mappare e allocare i dati, al fine di generare, in un formato accessibile e comprensibile per Gousto e i consumatori, informazioni chiave sull’impatto della CO2.
Il cruscotto digitale sull’impronta carbonica sviluppato da Altruistiq consente all’azienda alimentare di comprendere agevolmente l’impatto ambientale inerente alle proprie operazioni e alla catena di approvvigionamento.
A titolo di esempio, il software ha permesso a Gousto di constatare che l’acquisto e il trasporto dei pomodori generavano emissioni significative, portando così l’azienda a optare per un fornitore con una minore impronta carbonica.
Al giorno d’oggi, ogni consumatore che acquista una confenzione Gousto contribuisce, in media, a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 23%, rispetto all’acquisto degli stessi prodotti presso un supermercato.
Questi dati hanno impatti significativi anche sui consumatori stessi. Ad esempio, secondo le ricerche condotte, l’acquisto di un piatto di pasta alla bolognese nel Regno Unito produce un’impronta carbonica simile a quella generata percorrendo una distanza di 79 chilometri con un’auto media.
In questa prospettiva, la componente principale di tale impatto è la carne bovina, responsabile dell’85% delle emissioni totali del piatto.
Mostrando ai clienti finali le informazioni sull’impronta carbonica direttamente sul sito web, ha comportato una diminuzione del 20% nella domanda di pasta alla bolognese su Gousto, con un incremento nella richiesta di opzioni a minor impatto ambientale.
La capacità di generare insight operativi, quali l’impatto delle alternative alla carne macinata come il pollo o la soia, che vantano emissioni fino all’80% inferiori, consente a Gousto di prendere decisioni più informate sulla composizione delle ricette e, allo stesso momento, abilita i consumatori a operare scelte più sostenibili in materia alimentare.
Un ulteriore esempio di partnership tra Altruistiq è rappresentato da Meadow Foods, la quale ha fissato l’obiettivo di produrre il latte con l’impronta carbonica più bassa nel Regno Unito.
Fornendo annualmente oltre 100.000 tonnellate di latticini e ingredienti per dolci al settore alimentare, l’azienda ha un potenziale di impatto notevole.
In collaborazione con Altruistiq, Meadow Foods ha identificato le sorgenti di emissioni più ampie e concentrate, individuando in particolare le sue fattorie casearie come le principali responsabili.
Meadow Foods ha quindi perfezionato le proprie iniziative di decarbonizzazione, riuscendo, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021, a conseguire una riduzione del 21% delle emissioni di anidride carbonica, grazie al lavoro svolto insieme agli agricoltori.
Altruistiq, inoltre, collabora attivamente con aziende operanti in diversi settori, tra cui DANX, una società specializzata in logistica danese. In tale contesto, è stato sviluppato e messo a disposizione un cruscotto quasi in tempo reale, che rende accessibili informazioni sull’impatto di anidride carbonica per ciascun account dell’azienda presso produttori e rivenditori di autoveicoli.
L’impronta carbonica di ciascun componente auto è misurata e accessibile nel cruscotto, consentendo a DANX di comprendere le sfide legate alle emissioni in tutte le loro operazioni e di identificare le strategie per ridurre gli impatti ambientali.
Grazie a questi dati dettagliati, l’ottimizzazione dei percorsi e una miglior pianificazione delle consegne di componenti auto sono diventati elementi fondamentali per il business di DANX nell’ambito della riduzione delle emissioni.
“AWS e Altruistiq hanno una collaborazione solida e sono entrambe impegnate nell’aiutare le imprese in tutto il mondo a velocizzare il raggiungimento di emissioni di CO2 nette zero”, ha affermato Saif Hameed, ceo di Altruistiq. “Lavoro su questa tematica da quando ero adolescente e ho sempre creduto che la tecnologia possa apportare un significativo contributo alle organizzazioni per migliorare le loro pratiche ambientali”.
Nicolas Pujol, responsabile della gestione dei partner di AWS per i fornitori di software indipendenti nell’area EMEA, ha condiviso il suo entusiasmo riguardo alla trasformazione ambientale apportata dal partner, dichiarando: “Penso che la trasformazione ambientale che il nostro partner sta portando ai propri clienti sia straordinaria. Questo è precisamente ciò di cui hanno bisogno i leader aziendali: informazioni reali e controllo sulle emissioni di CO2 che rispecchino accuratamente le loro operazioni. Attraverso la collaborazione con Altruistiq e altre aziende, stiamo contribuendo a permettere sia al settore pubblico che a quello privato di misurare, comprendere e ridurre in modo adeguato le emissioni di anidride carbonica.”
In linea con l’impegno di Amazon a operare con maggiore efficienza in termini di emissioni di CO2, AWS continua a collaborare con partner in grado di contribuire a ridurre le emissioni dei propri clienti mediante l’uso strategico delle tecnologie cloud.
Per ulteriori dettagli, è possibile approfondire la conoscenza della Climate Pledge e dell’obiettivo di raggiungere le emissioni di anidride carbonica nette zero entro il 2040, anticipando di 10 anni l’accordo di Parigi.