MILANO — Giovani imprenditori crescono. E inventano (o riprendono) format innovativi nel campo della ristorazione. Escogitando soluzioni originali anche per quanto riguarda l’organizzazione societaria e il finanziamento. L’avocado non è più un ingrediente per le ricette culinarie. Ma anche per il successo di un locale alla moda.
È il caso del GuacAmore, il primo locale italiano dedicato al guacamole, che aprirà a fine primavera in Sardegna. Ne parla Sonia Ricci in questo articolo apparso su repubblica.it.
Avocado mania sulle coste sarde
Può un frutto esotico conquistare una delle mete più trendy della Costa Smeralda. Frequentata da vip italici e turisti di tutto il mondo? La domanda è retorica, la risposta arriverà tra qualche mese.
Il 2 giugno a Porto Rotondo in Sardegna
Sulla scia di Avocado bar a Roma, apre il primo locale italiano dedicato al guacamole. Il famoso condimento messicano la cui ricetta risale addirittura al tempo degli Aztechi: avocado, succo di lime e sale, con aggiunta di peperoncino verde.
ll progetto pilota del nuovo format esotico parte dalle spiagge del borgo
Creato dai Donà Dalle Rose, in versione “temporary”, ovvero sarà attivo durante la stagione estiva.
Ma contemporaneamente GuacAmore bar è destinato a raddoppiare nel litorale laziale, a Fregene. Ma qui con un locale attivo tutto l’anno.
L’idea è del giovane imprenditore Francesco Santilli
Un manager con esperienze a Milano e Londra, già socio del bar romano dedicato al frutto verde.
Ed è sempre lui ad aver lanciato a Ponza il primo boat restaurant, Murakami. Anche questo dedicato a un unico piatto: il sushi. Presto anche nella terrazza del Lanificio di Pietralata a Roma.
In cantiere, poi, c’è anche un ristorante rivolto alla cucina delle Hawaii. Questo dovrebbe trovare posto in un quartiere nella Capitale non prima dell’autunno.
La moda dei locali monotematici
Il mondo – Italia compresa – è pieno di bar, bistrot, ristoranti e caffetterie e che hanno fatto di un solo prodotto il loro successo. Sono spazi gastronomici monotematici, che molto spesso non hanno grandi pretese gourmet; dove si serve solo un tipo di piatto oppure dove i menù sono incentrati su un solo ingrediente in tutte le sue declinazioni.
Qualche esempio
Dalle patate farcite con un po’ di tutto di Poormanger a Torino alle uova in tante versioni differenti – carbonara inclusa – di Eggs nella Capitale. Fino alla lasagna artigianale di Sorry Mama a Milano. Ed è propio sulla scia di questa moda gastronomica che nascono i progetti di Santilli.
Dopo Amsterdam, Londra e New York, a fare da apripista all’avocado è stato l’omonimo bar romano
Nato nel rione Monti a giugno 2017. In soli sei mesi dall’apertura ha venduto più di 100 kg di avocado. Un successo fatto di toast, wrap, hamburger, tartare e poke bowl.
Insomma, questa mania sembra destinata ad espandersi anche in Italia. Si parte dalle spiagge: l’avventura in terra sarda, inizierà da Porto Rotondo.
Nella frazione di Olbia, in Costa Smeralda, GuacAmore beach aprirà a giugno nella ben nota piazzetta di San Marco. Dove ormai da anni anche i ragazzi del Coffee Pot di Roma portano il loro format che mischia Messico e Giappone”.
I progetti di Santilli non finiscono qui
Tornando invece al business di Murakami, questo è molto ampio. Sulla carta, infatti, i boat restaurant raggiungeranno altre due destinazioni turistiche italiane e un’altra nelle isole Baleari.
Dalla spiaggia poi si sale fino a Nord di Roma, precisamente a Pietralata. Lanificio, la struttura polifunzionale strappata qualche anno alla periferia, è divenuto negli anni una vera e propria factory.
Un punto di riferimento per i giovani che vivono in città. Con corsi di danza, mercatini, mostre e un ristorante. Lì nella bella terrazza – da giugno a settembre – andrà in scena la versione “terrestre” di Murakami con sashimi, sushi, fruit poke bowl e burger rice.
Di fronte a questo consistente piano di sviluppo gastronomico ci si chiede chi stia investendo in questi nuovi format nostrani.
Scintilla saporita
La risposta si chiama Scintilla Saporita. Un “food dream accelerator”, detto con le parole di Santilli che ne è l’amministratore delegato.
Tradotto vuol dire un fondo di investimento secondo la logica dell’ultima frontiera in materia di crowdfunding. Il cosiddetto modello Equity crowdfunding – uno dei quattro modelli esistenti.
Dove le startup e le Pmi innovative si rivolgono ai singoli investitori per ottenere i capitali necessari all’avvio della loro attività imprenditoriale.
Insomma, Scintilla è una declinazione delle logiche del finanziamento dal basso al capitale d’impresa
Un sistema che aiuta a concretizzare le idee relative alla ristorazione più interessanti e promettenti. Un team di esperti – insieme a Francesco Santilli ci sono Gabriele Ciocca, Leonardo Orchi e Matteo Castorina – giudica i progetti sui quali vale la pena investire. Consolidandone l’identità, individuando la giusta posizione, i fornitori e il business plan.
“Con Scintilla – spiega Santilli – voglio offrire un solido riferimento per tutti coloro che, animati da sincero entusiasmo per il settore, sono portatori di un modello potenzialmente vincente”.
Un fondo, in sostanza, che funge da trampolino per chi ha idee ma non mezzi economici e competenze manageriali per realizzarle.
Non resta poi che convincere i futuri clienti del nuovo modello di ristorazione che sta prendendo piede. Per far capire che non è solamente cibo di strada o una versione “cheap and cheerful”, cioè economico e gradevole, della cucina orientale.
A Roma
Considerando il successo di Avocado bar, c’è già un nutrito numero di fan pronti a sedersi nelle prossime tavole in arrivo, ma resta da convincere una futura nuova clientela abituata a ben altri ristoranti, gourmet e a prezzi decisamente più elevati delle spiagge sarde e ponzesi.
Sonia Ricci