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Autogrill: sarà Bistrot il format per andare all’assalto dell’America

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MILANO – Quell’Autogrill a ponte, in autostrada a Fiorenzuola d’Arda, tra Piacenza e Parma, è un simbolo dell’Italia: l’emblema del Boom economico, della Autostrada del Sole che segnò l’inizio del benessere nel Dopoguerra.

Oggi, tutto è cambiato: Autogrill è una società privata, della famiglia Benetton, che fattura 4 miliardi di euro e vive di concessioni in tutto il mondo.

Ma, altrettanto simoblicamente, proprio da Arda, da dove tutto è iniziato negli Anni ’60, Autogrill lancia, per la prima volta in autostrada, «Bistrot», la nuova formula di ristorazione, realizzata insieme all’Univeristà di Pollenzo, destinata a diventare il format mondiale nel futuro del gruppo.

Bistrot è un concept pensato per fare grandi numeri, da usare per concessioni (aeroporti, stazioni o autostrade) che «possano sostenere alti fatturati», ha spiegato l’ad GianMario Tondato, all’inaugurazione.

Dopo il “ponte” di Fiorenzuola D’Arda, il prossimo Bistrot sarà in Nordamerica, a Montreal. La scelta non è causale e sarà «un centro pilota per la regione», nelle intenzioni di Tondato, che, dopo l’addio ai Duty Free di Wdf (venduti a Dufry), ha ridisegnato il business con una centralità dell’America: il giro d’affari in Stati Uniti e Canada è tre volte tanto quello italiano.

L’apertura nel Quebèc «è l’inizio di un percorso molto importante in Nordamerica» ha illustrato il manager.

Con la Pasqua – il primo evento dell’anno che muove viaggiatori e turisti – che nel 2016 è stata di bel tempo e caduta molto presto, a fine marzo, il primo trimestre per Autogrill sarà robusto. Il vero problema, per chi lavora (anche indirettamente) nell’industria legata ai viaggi e al leisure, è la volatilità a livello mondiale «e dobbiamo adattarci a questo».

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