MILANO – In alto, ci sono tanti mattoncini colorati. In basso una barra che si muove, a destra e sinistra. Sotto, il baratro – dove la pallina non deve cadere prima di essere riuscita a colpire tutte le tegole.
Il videogioco si chiama Breakout e risale agli anni ‘70. Una grafica inconfondibile, pur nella sua spartana essenzialità, dovuta ai limiti tecnologici dell’epoca.
Non deve dunque stupire che la Atari, inventrice di questo iconico videogame, sia scesa sul sentiero di guerra quando lo ha visto riproposto in uno spot pubblicitario.
Anche perché lo spot reclamizza un prodotto altrettanto iconico: le famose barrette Kit-Kat. Il cui marchio è di proprietà della Nestlé, il primo produttore al mondo di prodotti alimentari e numero 1 nel settore del caffè.
L’accusa
Atari accusa il colosso elvetico di aver pubblicato un video pubblicitario che riprende in tutto e per tutto la grafica di Breakout.
Al posto dei mattoncini, barrette di Kit-Kat. Pura invenzione, secondo l’azienda svizzera, che ha dichiarato che si difenderà con forza in tribunale.
Lo spot
«Breakout» è stata creato come successore di «Pong», videogioco a cui hanno lavorato anche i fondatori di Apple, Steve Wozniak e Steve Jobs.
Nello spot «Kit Kat: Breakout», le somiglianze sono visibili già dal titolo. Mostra una serie di persone, di varie età, che condividono un divano e giocano alla console durante una pausa.
Su un paddle — si muove a destra e sinistra — rimbalza una pallina che va a spezzare le barrette di cioccolato poste nella parte alta dello schermo.
Secondo Atari, il plagio «è così chiaro che Nestlé non può dichiarare che sia stata una violazione innocente».
Il legale, che ha presentato il caso al tribunale di San Francisco, accusa gli svizzeri di aver sfruttato «il posto speciale che Breakout occupa nel cuore di intere generazioni e anche in quello dei Millennials».
La risposta di un portavoce: «Questo spot, destinato solamente alla televisione britannica, è stato trasmesso in passato. E non abbiamo intenzione di riproporlo».
Michela Rovelli
