MILANO – Nuovo spot per le cialde compostabili di Caffè Borbone, che hanno da poco ottenuto il certificato di compostabilità “Cic” dal Consorzio Italiano Compostatori. Le cialde Ese Borbone sono disponibili in cinque referenze: Nera, Rossa, Blu, Oro e Dek formato filtro carta diametro 44.
Il testo che segue, assieme all’immagine, è stato ripreso dal sito cialdemania.it
Ma cosa racconta lo spot Borbone 2018?
L’immancabile Titina, nel giardino della Reggia, offre a Re Ferdinando un cesto pieno di un caffè non meglio identificato. Nello spavento generale, sia di un buffo volatile che del sovrano, alla vista del prodotto anche la vegetazione tutta intorno inizia ad appassire.
Ma ecco che il Re, prendendo in giro e sottolineando simpaticamente la volontà di Titina di avvelenare tutti, propone le cialde compostabili Borbone, mettendone in evidenza la bontà.
Ma anche, e soprattutto, il fatto che possono essere gettate nell’umido. Per la felicità di animali e delle piante che tornano finalmente lussureggianti e rigogliose. Mentre i due protagonisti si godono una tazzina preparata con una cialda Blu.
“Solo” biodegradabile?
No: le cialde sono, per l’appunto, in grado di trasformarsi, tramite naturali processi chimici, in compost (per questo si chiamano cialde Borbone compostabili), un prodotto 100% organico fondamentale nutrimento per la terra, quindi concime.
Grazie a queste cialde è possibile dunque fare il compost a casa. Basta una compostiera (se ne trovano di diversi formati, nei negozi specializzati o anche online) da riporre in giardino o anche in terrazza, e degli scarti organici di diversi tipi come legnetti, avanzi di cibo, buccia della frutta, foglie secche, bustine di tè e, appunto, fondi e cialde di caffè.
Il tutto va versato nella compostiera mantenendola sempre arieggiata e umida (se necessario, annaffiando con un po’ d’acqua, di tanto in tanto).
Se ben fatto il compost non ha un cattivo odore, anzi! Profuma di muschio e di sottobosco.
Dopo qualche mese (3 o 4 mesi di norma) avrete un concime ottimo per le piante, i fiori e l’orto.
Nessuna spesa in più per i fertilizzanti, spesso anche chimici. E la certezza di far bene alla natura riciclando materiali di scarto.