MANTOVA – Avevamo lasciato in sospeso la vicenda che riguardava i dipendenti della sede mantovana dell’azienda di distribuzione automatica Argenta. Un segnale negativo sul fronte del Vending. L’impresa ha messo di fronte a una scelta particolarmente difficile i lavoratori locali: trasferirsi a Peschiera Borromeo in provincia di Milano per esser impiegati negli altri stabilimenti produttivi, oppure perdere il posto di lavoro. Le trattative con i sindacati si sono concluse con un finale piuttosto amaro: leggiamo la notizia dal sito altramantova.it.
Argenta, fumata nera
Una fumata nera, nerissima quella uscita venerdì 16 al termine del vertice tenutosi fra i rappresentanti sindacali degli operai di Argenta, azienda che si occupa della distribuzione di bevande e alimenti con le macchine per la distribuzione automatica in tutta Italia, e i vertici aziendali rappresentati, a dire il vero, da una sola persona, Manuela Lucca.
Una trattativa che, come spiega Roberta Franzini di Filcams Cgil Mantova presente all’incontro “non c’è mai stata, perché l’azienda ha respinto ogni nostra proposta per evitare la chiusura dello stabilimento di Mantova e il trasferimento a Peschiera Borromeo (Milano) dei 70 lavoratori”.
Ricostruiamo la vicenda
Come noto, Argenta lo scorso 9 ottobre di punto in bianco ha comunicato ai lavoratori della sede mantovana, dove si realizzano soprattutto riparazioni e manutenzioni delle macchine, che avevano tempo fino al 9 novembre per dire se accettano o meno la proposta dell’azienda, meglio l’aut aut, di trasferirsi nello stabilimento di Peschiera Borromeo in provincia di Milano.
Una proposta che, secondo i sindacati, ma anche secondo i lavoratori, aveva tutta l’aria di un aut aut. Difficile pensare che possano trasferirsi a 139 chilometri (di strada statale) o 172 in autostrada da dove vivono per percorrere tutti i giorni una distanza notevole, andata e ritorno, con spese notevoli che inciderebbero pesantemente sugli stipendi.
Argenta, anche nel corso dell’incontro ha ribadito la ferma volontà di chiudere lo stabilimento di Mantova
E trasferire gli operai nella sede principale di Peschiera Borromeo per esigenze di riorganizzazione aziendale. Senza margini di trattativa, se non quello di offrire una sorta di buonuscita ai lavoratori.
“La rappresentante presente – ha detto ancora Franzini – ci ha chiaramente detto di non avere mandato di mediazione. La procedura era quella decisa e basta”. Sconfortati, delusi, amareggiati e preoccupati per il loro futuro, al termine dell’incontro i sindacati e i lavoratori hanno deciso di prolungare lo sciopero fino al prossimo venerdì.
Intanto, i sindacati hanno chiesto un incontro al Prefetto per la prossima settimana, dopodiché la palla potrebbe passare alla Regione
E a tal proposito la consigliera regionale Antonella Forattini, ieri mattina al presidio, ha annunciato di aver fatto richiesta di un’audizione in commissione attività produttive con i lavoratori. Atto che anche il consigliere M5s Andrea Fiasconaro, anch’egli presente ieri al presidio di Mottella, ha detto che sosterrà.
“L’altra cosa da fare – ha detto ancora Fiasconaro – è la convocazione di un tavolo tecnico di crisi, sempre in Regione, per fare in modo che la crisi venga gestita in modo tecnico e che l’azienda possa partecipare con un atteggiamento più costruttivo di quello dimostrato oggi”. E l’ultima carta da giocare potrebbe essere quella del Mise (Ministero Sviluppo Economico).