MILANO – L’incubo del cambiamento climatico è sempre più presente nelle agende dei produttori e degli importatori del chicco: Arabica e Robusta sono in pericolo e, in un futuro prossimo, le cose potrebbero davvero peggiorare, mettendo a rischio il consumo mondiale della bevanda tanto amata da molti. Oltre che metter in crisi un intero sistema economico.
Coltivatori e scienziati sanno già da molto tempo che la pianta che rifornisce circa il 60% del caffè mondiale, l’Arabica, è molto sensibile alle temperature. Diversi studi sulle reazioni di questa pianta al cambiamento climatico hanno dimostrato come la qualità del prodotto diminuisca di fronte a difficili condizioni: troppo freddo o troppo caldo, comporta una crescita anomala dei chicchi di Arabica, alterandone il gusto e il contenuto di caffeina.
Arabica: le prospettive non sembrano esser rosee per la varietà
L’altra pianta spesso conosciuta, soprattutto quando parliamo di espresso e miscela italiana, è la Robusta: costituisce circa il 40% i consumi nel mondo. Generalmente considerata di qualità inferiore rispetto alla Arabica, con un prezzo più basso, è tuttavia più semplice da coltivare.
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